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Genova, niente foto di gruppo a scuola. Occorre tutelare la privacy dei bambini

Su La Stampa. Concesse solo inquadrature sui propri figli o, al massimo, estese all’amichetto del cuore e solo se i suoi genitori sono d’accordo. Tanti gli istituti che si adeguano alle norme sulla privacy

Genova, niente foto di gruppo a scuola. Occorre tutelare la privacy dei bambini

L’Istituto comprensivo Santa Margherita Ligure di Genova, vieta foto e video ai bambini il primo giorno di scuola. O meglio, le foto che ritraggono gruppi. Sono concesse solo inquadrature sui propri figli o, al massimo, estese all’amichetto del cuore e solo se i suoi genitori sono d’accordo.

Il motivo? Bisogna tutelare la privacy dei bambini.

Una decisione che va nella direzione tracciata dal General Data Protection Regulation (Gdpr), il regolamento emanato dall’Unione Europea nel 2016, sulla protezione dei dati personali. E’ entrato in vigore a maggio scorso ed ha portato a circolari, richieste e provvedimenti nel nome della privacy.

La decisione della scuola è spiegata dal suo dirigente, Guido Massone:

“Quello che può sembrare una limitazione della libertà in realtà è una garanzia dei diritti di tutti. Deve vigere il sentimento di prudenza e non di proliferazione bulimica dei dati e della pubblicazione degli stessi. È una tutela anche per i genitori che non sanno che, in caso di diffusione di foto senza il consenso, potrebbero avere problemi”.

Nella stessa ottica va visto il divieto, nella scuola del’infanzia Rainusso di Rapallo, alla scuola Rapallo-Zoagli, di affiggere sugli armadietti le fotografie dei bambini: ci sarà solo il nome e un disegno.

Il referente per la privacy dell’istituto spiega:

“La raffigurazione fisica è il dato personale per eccellenza, perché per dato personale si intende ciò che consenta l’identificazione della persona. Le immagini dei bambini non devono poter essere acquisite perché possono essere oggetto di trattamenti illegittimi. Si sono verificate anche truffe o false adozioni proposte con immagini di minori”.

Non è l’unico accorgimento adottato dalla scuola per tutelare la privacy dei suoi alunni, come spiega la preside Elisabetta Abamo:

“Seguiamo da tempo molti accorgimenti di tutela delle privacy. Gli elenchi dei componenti le classi non sono più visibili dall’esterno ma il genitore, qualificatosi, deve entrare per consultarli. Certo, poi, ci sono delle contraddizioni”.

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