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“Berlino, 1989”. Il crollo del muro in 190 scatti di Mario Laporta

A Saluzzo (Cuneo) una mostra che propone un ampio murale composto da 178 foto, 12 immagini sospese e fuori formato e una proiezione che documentano gli eventi di quel giorno memorabile

“Berlino, 1989”. Il crollo del muro in 190 scatti di Mario Laporta

L’Ex Fabbrica Bertoni di Saluzzo (Cuneo) ospita (dal 5 ottobre), “Berlino, 1989. La storia in istantanea”. Una mostra dedicata al crollo del muro di Berlino, attraverso 190 scatti del fotoreporter napoletano Mario Laporta.

Sono passati trent’anni da quell’indimenticabile 9 novembre 1989.

All’epoca Mario Laporta si trovava a Berlino est per realizzare un reportage fotogiornalistico sulle proteste dei sindacati. Ma, all’improvviso, l’attenzione dei mezzi di informazione fu catturata da qualcosa di incredibile, di “pazzesco”, come si dicevano le persone che si trovarono davanti lo spettacolo dell’abbattimento del muro.

“Berlino, 1989” propone un ampio murale composto da 178 foto, 12 immagini sospese e fuori formato e una proiezione che documentano gli eventi di quel giorno. Scatti che attraversano le emozioni e le sensazioni vissute dai protagonisti di una vicenda diventata patrimonio della memoria collettiva.

berlino 1989

Ciò che appare davanti al visitatore è un calembour di individui elegantemente calati in un contesto, una’antologia nella quale si intravedono migliaia di storie personali, private, intime, raccontate non solo dalla presenza ingombrante di vari strati di cemento più o meno sgretolato ma anche dalla foggia degli abiti e dalle acconciature, da un ambiente percettivo perfettamente codificato che, oggi, riconosciamo come stile inconfondibile.

E così, vediamo tutte le sfumature di quegli attimi, espresse da ogni singolo muscolo e da ogni tessuto, come se il grande corpo di quelle persone, riunite nella forma fluida di una marea riversata nei pressi di Checkpoint Charlie e del valico della Bornholmer Strasse, fosse impegnato in una scenografia amletica, una prova da grande attore.

La mostra, che sarà visitabile fino al 1 dicembre, è ideata e organizzata dall’Istituto Garuzzo per le Arti Visive in collaborazione con il Comune di Saluzzo e curata da Mario Francesco Simeone.

 

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