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Foglio Sportivo: Le lodi alla Frappart sono frutto del politically correct. Meritava un 5 e mezzo

La sua designazione ha seppellito per sempre la meritocrazia in nome della politica. Se la Uefa non la sceglierà anche per la Champions sarà stata solo un’umiliazione per l’intera categoria

Foglio Sportivo: Le lodi alla Frappart sono frutto del politically correct. Meritava un 5 e mezzo

Il Foglio Sportivo contro le lodi alla Frappart, l’arbitro donna che ha diretto la finale di Supercoppa Europea tra Liverpool e Chelsea. Scontate, troppe. E che le sarebbero state rivolte anche se la Frappart “avesse offerto una prestazione à la Byron Moreno”.

La direzione di una partita così importante affidata ad una donna è stato niente più che un “adeguamento al politicamente corretto”. In realtà il suo arbitraggio è stato solo sufficiente, scrive Il Foglio.

“Un giallo esagerato, un rigore dato che non c’era e probabilmente uno non dato che c’era. Gli esperti le darebbero un cinque e mezzo”.

E’ vero, continua il quotidiano, il calcio da ora in poi non sarà più lo stesso,

“perché la sua designazione ha seppellito per sempre la meritocrazia. Il riconoscimento al sudore, al sacrificio e alla capacità (questo era, per un arbitro internazionale, la Supercoppa d’agosto) sono stati cancellati in nome della politica, che ha preteso di mandare a Istanbul una ragazza che ha iniziato ad arbitrare nella serie maggiore del suo campionato solo quattro mesi fa”.

Come se avessero designato un arbitro con un solo anno di anzianità in serie A per la finale di Europa League.

“Una follia che apparirebbe tale anche a un bambino”.

Ora, se la Uefa vuole essere coerente, la Frappart dovrà essere designata anche per le coppe, compresa la Champions League. Altrimenti sarà evidente a tutti il “papocchio” del politically correct e per l’intera categoria arbitrale femminile “l’alloro di Stéphanie altro non sarà che un’umiliazione”.

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