ilNapolista

Urgente: liberate la villa di via Scipione Capece, fate largo a Wanda Nara

Icardi e signora a Napoli riconsegnerebbero la città al ruolo che le compete: al centro della scena mediatica. Con buon pace dei maschilisti, Maradona in testa: devono andare a vivere nella sua casa

Urgente: liberate la villa di via Scipione Capece, fate largo a Wanda Nara

Da James a Manolas

Non ce ne voglia James Rodriguez che attendiamo con spasmodica attesa, certi di inebriarci con giocate vellutate che faranno vacillare i nuovi sediolini del San Paolo. Non ce ne voglia Kostas Manolas il cui acquisto ha regalato un brivido ai papponisti più incalliti che lentamente si stanno convincendo che Koulibaly non sarà venduto e mestamente si stanno avviando verso una lunga e sofferta psicoterapia che prevederà ore e ore di sedute.  Non ce ne voglia nemmeno Carlo Ancelotti vero artefice di questo miracolo napoletano. Lo amiamo a tal punto da poter dire che dipingerlo come il leader calmo e buono è una balla colossale che solo un gigante come lui poteva far passare. Carlo Ancelotti è un gigante e come tutti i giganti sa quando è il momento di passare all’azione. Non ci dilunghiamo. Ancora ci emozioniamo a vederlo scendere da un autobus a Dimaro con la borsa a tracolla. Un monumento del calcio sulla nostra panchina. Non lo avremo mai ringraziato abbastanza.

Il calcio è questione di brividi. Di emozioni. Di palpitazioni. O ti innamori o non ti innamori. E l’idea di avere Mauro Icardi al centro dell’attacco del Napoli, a noi del Napolista – particolarmente a chi scrive – ha sempre regalato una sensazione ineguagliabile. Non ce ne voglia nemmeno Arkadiusz Milik che sempre abbiamo sostenuto e sempre sosterremo. Sarà con ogni probabilità lui il centravanti del prossimo anno e noi saremo al suo fianco. Sempre.

“Chi discute me, discute il calcio”

Ma Mauro Icardi a Napoli è una notizia che rompe gli argini. Che non può essere commentata con un “vedremo”, “forse”. Nemmeno “magari”. Perché più di uno, infatti, storce il naso. Questioni che hanno fare con la morale, con il Sudamerica fascinosamente raccontato da Gabriel Garçia Marquez. Con un maschilismo laido, altro che la difesa dell’altra metà del cielo che gioca a pallone. Mauro Icardi è un centravanti che la butta dentro. Molto semplicemente. Concetto banalmente caro a Carlo Ancelotti che al centro dell’attacco del suo Milan piazzò un altro centravanti di pochi fronzoli e persino di modesta tecnica. Il buon Pippo Inzaghi che un giorno esclamò: “Chi discute me, discute il calcio”. Quanta ragione, caro Pippo.

Il calcio è senza divorzio, piacerebbe a Fanfani

Icardi porta con sé non solo calcio. Dovremmo star qui a riportare dati che trovate su Transfermarkt. Mettiamola così: ogni tre palloni in area, uno lo butta dentro. E ci stiamo tenendo larghi. È un calciatore che ahilui si è scontrato col primitivismo del calcio. Che ancora considera la donna un oggetto di proprietà. Nel calcio non ci sono la separazione né il divorzio. Quanto ci sarebbe stato bene Amintore Fanfani. Se una donna è moglie di un calciatore, è per sempre sua. Marchiata a vita. Icardi ha avuto problemi con la Nazionale perché la sua Wanda Nara è stata la moglie di Lopez. Wanda, peraltro, è bona, fa la manager del marito, rivendica il merito di aver triplicato i di lui guadagni, e non sta mai al posto suo. Va persino in tv quella svergognata! Allucinante. Roba da galera. Esprime le proprie opinioni, non sta lì ad aspettare il suo turno. Nell’europea Milano – almeno quella nerazzurra – non è gradita.

E insomma l’accoppiata Icardi-Wanda Nara sarebbe adrenalina pura per Napoli. Ancora ci domandiamo come sia possibile che due così possano preferire la Juventus. C’è qualcosa di oscuro su cui preferiamo non fare luce. Per noi del Napolista, che pure siamo accusati di volere Napoli come Losanna, Wanda Nara a Napoli sarebbe il ritorno all’essenza della città. Finalmente, con lei, con lui, con Ancelotti, con James, e tutto il resto, Napoli tornerebbe al centro della scena mediatica. E non per il Vesuvio, il tradimento e quelle menate da miseria culturale. E al centro della scena calcistica, col resto d’Italia che ci invidia e ci fa la morale. Scene che abbiamo già vissuto.

Maradona

Wanda Nara e Icardi a Napoli sarebbero la rottura definitiva col passato. Maradona – leader naturale degli antimaschilisti del pallone – inorridirebbe, si scaglierebbe contro Maurito e il club. Se Maurito dovesse venire, accadrebbe. E noi ce ne faremmo una ragione. Persino uno come Gianluigi Trapani, portabandiera de “la 10 non si tocca”, si è lasciato sfuggire una frase che suona più o meno così: «Se proprio hanno tutta questa ansia di chiudere col passato, la 10 diamola a Icardi così la chiudiamo una volta e per sempre». Non aggreditelo, resta sempre per “la 10 non si tocca”.

Noi andiamo oltre. Non sappiamo chi oggi abiti in quella villa in via Scipione Capece, a Posillipo. In quella casa che fu di Diego Armando Maradona. Dovrebbero abitarci i genitori di un ex giocatore del Napoli, se non ricordiamo male. Ecco, forse sarebbe il caso di traslocare. Lasciamo che in quella casa vadano ad abitarci Mauro, Wanda e i loro figli. Abbiamo nostalgia di tornare a vedere i fotografi e i tifosi stazionare in quella stradina.

Wanda, è urgente.

ilnapolista © riproduzione riservata