ilNapolista

Silvio Baldini: «Allegri ha la velocità di giudizio dei banditi. Le canne e i genitori scemi»

Due pagine di intervista al Fatto quotidiano. Oggi allena gratis la Carrarese. Parla del pastore Mario, di Conte, Cassano, Maradona, del suo amico Adani

Silvio Baldini: «Allegri ha la velocità di giudizio dei banditi. Le canne e i genitori scemi»

Originale intervista del Fatto quotidiano – a firma Alessandro Ferrucci – a Silvio Baldini ex allenatore, tra le altre, di Empoli e Palermo.

Per anni ha allenato in Serie A, da quando è arrivata la chiamata del Palermo e dell’allora presidente Zamparini (“lì la mia carriera è finita. Ho sbagliato e perso i giusti stimoli”). È cresciuto tra bar, osterie, malavitosi, cozze raccolte all’alba e vendute ai ristoranti, fughe d’amore in Brasile e amici sempre più grandi di lui. Sa quali sono le regole della sopravvivenza, e come spiega spesso Daniele Adani, “è per molti un maestro di vita”. Oggi allena gratis la Carrarese in Serie C “solo perché avevo bisogno di ritrovare il gusto originario”.

Affronta vari argomenti. Dice che nel calcio la domenica sera circolano le canne.

La Banda della Magliana

Racconta di aver frequentato luoghi equivoci e gente che viveva di espedienti, per la maggior parte ormai morti. Come Dante Del Santo, accusato di essere uno dei killer di Renatino De Pedis, storico boss della banda della Magliana, ucciso a Roma nel 1990:

chi ha rovinato questa generazione è la cocaina. Mi ha salvato diventare allenatore”.

Il Palermo

“Quando ho accettato il Palermo ho smesso di essere allenatore”. E dà la colpa alla moglie.

“Un giorno torno a casa e le dico: “Ho ricevuto un’offerta incredibile: tre anni a due miliardi l’anno. Allora quella cifra la prendevano solo gli allenatori delle big”.

Lei gli fece notare che avevano tre figli e niente alle spalle. E così accettò l’incarico.

“A quel tempo eravamo sempre sotto in banca: quando ho iniziato ad allenare il Chievo avevo un rosso di 28 milioni. Ho accettato e da quel giorno ho smesso di essere un allenatore. Consapevole di ciò. Ho iniziato a controllare la Borsa o guardare il prezzo degli immobili; ho mollato la mia passione e ho raschiato il barile. Per questa ragione adesso alleno gratis”.

Antonio Conte

La prima volta che l’ho visto a Coverciano ho pensato: “Lui diventerà un grande allenatore”. E non so il perché. Diverse volte è venuto a pranzo, poi un giorno l’ho chiamato: “Devi imitare Guardiola”: lui si è presentato dal presidente del Barcellona e ha chiesto la panchina blaugrana; “Tu devi andare da Agnelli e proporti per la Juve”. Uscito dall’incontro con la dirigenza bianconera mi ha immediatamente chiamato: “Sono l’allenatore”.

I ragazzi con i genitori scemi

Torneo di Viareggio, vedo giocare un giovanissimo Ciro Immobile, poco dopo incrocio il padre e lo tranquillizzo: “Suo figlio arriverà in Nazionale”. Adani è testimone. I ragazzi della C sono eccezionali, ovviamente sognano la Serie A, ma sono circondati da procuratori e genitori scemi.

Mario il pastore

Per sei anni sono stato fermo, non allenavo. Vivevo sui monti insieme ai miei cani ed è lì che ho conosciuto Mario: la sera mangiavamo insieme, chiacchieravamo, dormivamo in una baita, non avevamo i sevizi igienici, ed era normale affrontare i temi centrali della vita. La sua, di vita, per me è una stella polare dell’esistenza.

Cassano, Maradona e la cultura che non serve

Uno che non ha studiato, analfabeta, riesce a cogliere lati profondi della vita. Questo mi colpisce. Mario ha passione, parla con l’anima, e non serve cultura per suonare certe corde (Ci pensa) Cassano e Maradona non sono delle cime, eppure sono Cassano e Maradona: vivono d’istinto.

Allegri

Nella lite televisiva tra Adani e Allegri, con chi stava?

Adani, ovvio. Sempre con lui. E comunque Allegri lo conosco bene e da anni. Ha una capacità straordinaria nel capire chi ha di fronte e in poco tempo. Ha un’intelligenza da strada, la stessa velocità di giudizio dei banditi che ho conosciuto da ragazzo.

ilnapolista © riproduzione riservata