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Panziera: “L’Italia è calciofila. Vorrei che il nuoto uscisse dalla nicchia”

Mondiali in Corea, La Stampa intervista la dorsista: “Il Paese ha scoperto la piscina grazie ai successi di Federica, ma restiamo dilettanti”

Panziera: “L’Italia è calciofila. Vorrei che il nuoto uscisse dalla nicchia”

Ha 23 anni, e ha nuotato i 200 dorso con il miglior tempo al mondo (il quinto della storia): 2’05″72, 5º. E’ con questo record che Margherita Panziera si presenta ai Mondiali di Gwangju in Corea del Sud.

La Stampa oggi le dedica un’intervista.

Margherita punta al podio nei 100 dorso in cui debutterà lunedì. Vuole una medaglia non importa di che colore.

“Quando ho registrato il miglior cronometro ho pensato, ‘ecco, ora tutti ad aspettarsi risultati e mi sale l’ansia’. Invece quel tempo mi dà sicurezza, non è arrivato per caso: il lavoro è stato fatto, tocca a me stare tranquilla e non buttarlo via”.

Dice di sé che non è una “che va di forza” ma che dalla sua ha un “ritmo costante di bracciata”.

Il nuoto le piace perché “è democratico, non esistono misure per il campione”. Ma all’Italia piace solo il calcio, gli sport maschili sono più guardati, piacciono di più e per questo gli uomini sono anche più pagati.

“Vorrei che il mio sport fosse più popolare, che uscisse dalla nicchia. Forse dipende dalla cultura, l’Italia è calciofila”.

L’Italia ha scoperto il nuovo grazie a Federica Pellegrini, dice, “ma restiamo dilettanti”.

Come si esce da questa situazione?

“Creando interesse, la nuova lega indipendente, la Isl, che debutta con una competizione alternativa in ottobre è una buona idea. Il successo dipende dalla pubblicità che saprà ottenere, da quante persone nel mondo attirerà. Si parte dallo stesso numero di donne e uomini in squadra, stessi premi”.

 

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