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Malagò al Senato: «Il Cio è contrario alla riforma dello sport, potrebbe sospendere il riconoscimento all’Italia»

Audizione del presidente del Coni sul ddl voluto dal governo. «Lo dico perché sono stato autorizzato dal presidente del Comitato olimpico internazionale Bach che ho sentito al telefono»

Malagò al Senato: «Il Cio è contrario alla riforma dello sport, potrebbe sospendere il riconoscimento all’Italia»

La telefonata con Bach

La notizia è di quelle destinate a far discutere e non poco. Da mesi è in corso una b attaglia per la cosiddetta riforma dello sport. Di fatto il governo vuole avocare a sé le competenze economiche e lasciare al Coni quelle tecniche.

Oggi il presidente del Coni Giovanni Malagò è intervenuto in audizione alla Commissione Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato. È stato chiamato a intervenire sulla cosiddetta riforma dello sport, sul ddl che prevede il trasferimento di alcune competenze al Governo.

E ha lanciato la bomba: il Cio (Comitato olimpico internazionale) potrebbe sospendere il riconoscimento olimpico all’Italia.

La riforma, parole di Malagò, «crea un serissimo problema con il Cio. Lo dico perché sono stato autorizzato dal presidente Thomas Bach dopo averlo sentito ieri al telefono. Il Cio non fornisce un parere preventivo sulle leggi, ma vi posso dire le sanzioni e i rischi che correrebbe il nostro Paese se dovesse essere approvato questo provvedimento. Il comma 9 della Carta Olimpica sostiene che il comitato esecutivo del Cio “può adottare le decisioni più appropriate per la protezione del movimento olimpico nel paese di un Noc (comitato olimpico nazionale, ndr), compresa la sospensione o il ritiro del riconoscimento di tale Noc se la costituzione, la legge o altre norme in vigore nella nazione in questione, o qualsiasi atto da parte di organi di governo o altri organismi, sia di ostacolo all’attività o alla libera espressione del Noc stesso”. In tutta questa situazione noi non siamo mai stati interpellati e questo è molto grave».

Malagò ha ringraziato la Commissione dicendo che è la prima volta che viene consentito al Coni di parlare. «Nessuno ci aveva mai contattato».

I tre problemi

Tre i problemi evidenziati da Malagò.

  • «Le modifiche nell’ambito delle competenze territoriali sono completamente in contrapposizione con uno dei principi fondamentali della Carta Olimpica. Il Cio prevede espressamente che non si possa riconoscere un mero ruolo di rappresentanza ai presidenti sul territorio, che non sono persone nominate ma elette. Questo crea un grande problema: al presidente regionale non puoi ordinare di fare una cosa piuttosto che un’altra». 

 

  • «Per l’articolo 27 della Carta Olimpica: non si può circoscrivere le competenze del Comitato olimpico nazionale all’attività di alto livello. La Carta Olimpica riconosce tutta la filiera di formazione, perché una ragazza che oggi ha 14 anni, come è successo pochi giorni fa ai Mondiali di nuoto (Pilato, ndr), può già far parte dell’attività agonistica ma allo stesso tempo partecipare ancora all’attività giovanile». 

 

  • Il comma 2 dell’articolo 27 della Carta Olimpica attribuisce ai comitati olimpici nazionali il ruolo di «promuovere i principi fondamentali e i valori dell’Olimpismo nei rispettivi paesi, in particolare nei settori dello sport e dell’istruzione, promuovendo programmi educativi olimpici a tutti i livelli di scuole, istituzioni sportive e di educazione fisica e università” e anche il ruolo di “incoraggiare lo sviluppo di sport d’alta prestazione così come pure dello sport per tutti».

 

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