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I rettori degli atenei campani: “Se mancano i servizi non è colpa nostra ma della Regione”

Su Repubblica Napoli la risposta dei “magnifici”: “I criteri del Censis sono errati e dannosi”

I rettori degli atenei campani: “Se mancano i servizi non è colpa nostra ma della Regione”
L'Università Federico II

Abbiamo scritto ieri della classifica Censis sulle università italiane e del primato in negativo di quelle campane (tranne Salerno).

Oggi su Repubblica Napoli insorgono i rettori, che accusano il Censis di utilizzare dei criteri errati per l’analisi.

Il rettore dell’Orientale, Elda Morlicchio, dice che i parametri presi in considerazione dal Censis “fanno riferimento a dati di contesto indipendenti da noi”.

Si riferisce ai servizi e alle borse di studio, ad esempio,

“sui quali c’è un impegno della Regione, ma il ritardo da recuperare è ancora tanto”.

I rettori non hanno forza sufficiente per spingere la Regione ad una svolta, non esiste neppure un assessore regionale all’università. E’ una delega che ricade nelle mani di De Luca, che, tra i suoi numerosi impegni, non può dare, al tema, l’attenzione che richiederebbe.

Insomma, se mancano mense, servizi, residenze e borse di studio non è colpa delle università, che chiedono di continuo che questi temi vengano messi in agenda, dichiara il rettore della Federico II Gaetano Manfredi.

Per il quale, comunque, alcuni dati forniti dal sono incomprensibili:

“Ci dicessero almeno da dove li prendono. Si tratta di dati parziali, per esempio quelli sulle strutture. Ma anche sull’occupazione: secondo Almalaurea a 5 anni dalla laurea siamo nella media nazionale; secondo il Censis no. Da quale osservazione viene fuori questo risultato così penalizzante?”.

I servizi, secondo il rettore della Vanvitelli Giuseppe Paolisso:

“sono certo importanti per gli studenti, ma non dimostrano la qualità di un ateneo. La Vqr, che valuta invece la qualità della ricerca, ci premia. Gli indicatori del Censis non coincidono con quelli adottati dal Miur. È errato, dunque, sostenere che le università “migliori” sono quelle con più servizi”.

Non solo errato, ma anche dannoso, spiega il rettore dell’Università Parthenope, Carotenuto:

“Quella del Censis non è la giusta fotografia del sistema universitario. Basti pensare che l’Anvur, l’agenzia nazionale per la valutazione delle università, basa i suoi “responsi” su 35 indicatori che certo non sono quelli del Censis e non ci penalizzano. Una classifica che non tenesse conto del ridotto numero di borse di studio ci vedrebbe in posizione ben diversa. Veniamo bastonati al di là dei nostri demeriti”.

 

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