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Due pagine di El Paìs sui neomelodici: Napoli, camorra, amore e sintetizzatori

Un lungo reportage sul rapporto tra un genere musicale, la criminalità organizzata e tanti napoletani. Il racconto parte dal matrimonio tra Tony Colombo e Tina Rispoli (che è già finito)

Due pagine di El Paìs sui neomelodici: Napoli, camorra, amore e sintetizzatori

Il boom dei neomelodici sbarca in Spagna, su El Paìs che oggi al genere musicale partenopeo dedica una pagina intera dal titolo “Camorra, l’amore e i sintetizzatori”. Due pagina a firma Daniel Verdù, con foto di Paolo Manzo.

La narrazione prende avvio dall’ormai celebre matrimonio del 21 marzo scorso di Tony Colombo e Tina Rispoli vedova di un boss degli scissionisti. Il giornalista parte dal corteo che sfilò a piazza Plebiscito: “Una carrozza bianca trainata da quattro cavalli e scortato da majorettes, giganti e circo e una banda infinita di musica”. Corteo che, il giorno successivo, approdò a Secondigliano.


“Uno spettacolo grottesco”, lo definisce il quotidiano, che è stata la rappresentazione ufficiale del matrimonio tra criminalità organizzata napoletana e un genere musicale, quello neomelodico, appunto.


Un genere che vive un boom da anni, dove le storie di marginalità e di cuori spezzati e tradimenti sono accompagnate dal suono dei sintetizzatori e dalle voci.

Una tradizione antica

Una tradizione che viene da lontano – scrive El Paìs. “Roberto Saviano ha raccontato che già Guapparia, scritta nel 1914 da Libero Bovio, era una serenata di un boss alla sua donna, grazie al quale, anzi, il padrino si era allontanato dalla carriera criminale”.


“Luigi Giuliano, altro capo clan di forcella, amava comporre lui stesso canzoni (con risultati neppure malvagi, scrive), quando non le affidava a pagamento ad artisti locali come Ciro Ricci”.


Il quotidiano scrive che oggi il principale canale di distribuzione della musica neomelodica è YouTube.

Il genere musicale è capace di spostare circa 200 milioni di euro all’anno. “Ma l’industria discografica e le royalties sono pressoché inesistenti”. I neomelodici si guadagnano da vivere in occasione di matrimoni, battesimi e compleanni.


Molte volte i loro datori di lavoro non hanno nulla a che fare con il mondo criminale e sono solo dei fan. Altre volte, sono i parenti degli arrestati o i capi dei clan ad assumerli. E i cantanti li difendono, nessuno si nasconde.

La difesa del mondo criminale

Ai primi di giugno, scrive El Paìs, il programma Realiti, su Rai2, ha ospitato Leonardo Zappalà, cantante 19enne, “che non era ancora nato quando la mafia uccise i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” e che però si è schierato contro di loro insinuando che se la fossero cercata.


Accanto a lui, Niko Pandetta, nipote del capo Salvatore Pillera, condannato all’ergastolo in regime di 41 Bis, ha spiegato come ha finanziato il suo primo cd con “un assalto importante”.
La cosa ha destato scandalo e ne è nata un’indagine giudiziaria. I due, scrive il quotidiano spagnolo, “hanno avuto i minuti di fama che cercavano”.

L’estetica camorrista calata nella finzione

C’è anche chi riporta l’estetica camorrista nella finzione. Daniele De Martino, uno dei nuovi giovani talenti neomelodici, ha ottenuto milioni di visualizzazioni con video come “Comando io” in cui ricrea la lotta tra clan rivali. Nel video di Vincenzo Mosca, invece, “Onore e dignità”, tutto si svolge tra scooter, armi automatiche e trafficanti.


Saviano, sottolinea El Pais, che è uno degli intellettuali che più conoscono la Camorra e il suo mondo, ritiene che la musica neomelodica abbia sempre avuto uno stretto rapporto con la mafia. Non solo dal punto di vista economico, visto che i clan hanno sempre investito nella musica, ma anche in termini di ispirazione nei testi.

“La musica neomelódica si occupa della vita di tutti i giorni e, quindi, dei reati. Esalta le gesta dei capi e racconta i simboli che la compongono”.

Gomorra e i neomelodici

Gomorra segna una pietra miliare nella carriera di molti neomelodici. Molte canzoni di Franco Ricciardi compongono la colonna sonora della serie. E Antonio, una delle migliori voci della galassia neomelodica, ha prodotto una canzone per il film e una per la serie tv. Lui dichiara di cantare ciò che la gente vuole ascoltare, e che vorrebbe andare a cantare a Sanremo.

Quando mi ingaggiano per delle cerimonie non sto a chiedere alle persone qual è il loro background. Io canto e poi ognuno fa la sua scelta di vita. Oggi per lavoro c’è da fare pure questo. Se aspettiamo che i magistrati ci danno lavoro, possiamo morire di fame”.

El Paìs cita il professor Marcello Ravveduto autore di molti saggi sull’argomento e del libro ‘Lo spettacolo della mafia’:

“Si tratta di un fenomeno sociale che spiega alcuni sviluppi di Napoli. Questa musica conto di ciò che accade nella periferia urbana e sociale della città. E la droga è l’elemento principale dell’economia di quel mondo”.

Il collegamento con la criminalità

Il collegamento con la criminalità va al di là dei testi.

“Alcuni cantanti, manager e produttori sono stati arrestati per i loro legami con la Camorra, da cui hanno ottenuto contratti e registrazioni. Il clan dei Casalesi – sottoscrittori di una condanna a morte per Saviano hanno creato, negli anni, una propria rete di musicisti, a cui hanno dato solo il 30% dei profitti”.

Altri, come Raffaello, autore anche di uno dei successi della serie Gomorra, è stato arrestato per aver estratto una pistola e sparato in un bar. Marco Marfé, ex partecipante a XFactor, è stato arrestato per aver preso parte ad una rete di usura e di estorsione gestita da sua madre
.

Qualcun altro, come il manager di Enrico Assante, stava per essere ucciso per aver dimenticato di chiedere il permesso di un capo clan di organizzare una performance per uno dei suoi musicisti preferiti, Carmelo Zappulla.


La maggior parte di loro, però, non ha mai pagato con condanne definitive.

Franco Roberti e l’espressione di una condizione sociale

L’ex pm Franco Roberti, che ha dedicato la metà della sua vita a combattere il sistema camorristico, spiega che in Italia c’è la libertà di espressione e di pensiero e quello dei neomelodici è basato su una logica di esaltazione dei presunti valori mafiosi. Sono casi singoli difficili da perseguire, dichiara,

“Io non lo vedo come qualcosa di grave o preoccupante, ma come espressione sociale”.

Il reato di favoreggiamento alla mafia esiste, in Italia, scrive El Pais, e le pene sono anche severe, ma deve esserci un’apologia di reato.

 

I neomelodici raccontano una condizione sociale, un profilo umano, ma non omicidi o estorsioni. Il problema, piuttosto, è che i neomelodici piacciono anche a quelli che non sono mafiosi, e gradualmente, la cultura si nutre di se stessa, insiste Roberti.


Intanto l’amore tra Tony Colombo e Tina Rispoli è finito solo quattro mesi dopo il matrimonio, conclude il quotidiano,

“il matrimonio tra i mondi che rappresentano, invece, è in piena forma”.

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