Ronaldo? Il fuoriclasse è quello che si mette a disposizione della squadra
«Per noi italiani il richiamo di casa è forte. Senti che manca qualcosa. È stato un anno pesante. Comincio a sentire il peso degli amici lontani, dei genitori anziani che vedo di rado»
parte così l’intervista esclusiva di Maurizio Sarri a Vanity Fair, a firma Angelo Carotenuto, che sarà in edicola domani. L’ex Napoli e probabilmente Chelsea parla di affetti e del richiamo dell’Italia, sembra quasi preannunciare l’approdo alla Juventus. E in qualche modo lo conferma.
«Alla mia età faccio solo scelte professionali. Non potrò allenare 20 anni. È l’anagrafe a dirlo (…) È roba faticosa, la panchina»
Il vincitore dell’Europa League, che è il maggior candidato come successore di Allegri, risponde agli attacchi dei napoletani che si sentono traditi dalla possibilità che sieda sulla panchina del nemico.
«I napoletani conoscono l’amore che provo per loro, ho scelto l’estero l’anno scorso per non andare in una squadra italiana. La professione può portare ad altri percorsi, non cambierà il rapporto. Fedeltà è dare il 110% nel momento in cui ci sei».
E ritorna sul tormentato addio al Napoli e i dissapori con il presidente.
«Che vuol dire essere fedele? E se un giorno la società ti manda via? Che fai: resti fedele a una moglie da cui hai divorziato? L’ultima bandiera è stata Totti, in futuro ne avremo zero»
Tesse l’elogio del secondo posto, lui che con il Napoli ne ha conquistati due dietro l’odiato nemico « È sport, non ha senso. Non si può essere scontenti di un secondo posto».
Ma ora la Juve rischia di diventare la sua casa, la sua squadra e con lei potrebbe arrivare anche l’occasione di allenare Cristiano Ronaldo, ma il tecnico non si lascia affascinare dai top player, e sarebbe questo uno dei motivi per cui Agnelli lo vorrebbe alla sua corte, per rivalutare l’intera rosa bianconera e non solo CR7.
Manca poco all’annuncio, secondo le voci che circolano si attende solo il via libera ufficiale del Chelsea e Maurizio si prepara ad affrontare anche la questione look, in casa Juve la tuta potrebbe essere off limit
«Se la società mi imponesse di andar vestito in altro modo, dovrei accettare. A me fanno tenerezza i giovani colleghi del campionato Primavera che portano la cravatta su campi improponibili. Mi fanno tristezza, sinceramente».