Sul Corriere del Mezzogiorno l’attore che ha fatto da voce narrante al docufilm su Sarri: «Noi sarristi speriamo ancora che declinerà l’offerta Juve»
Il Corriere del Mezzogiorno oggi ha in prima pagina il caso relativo al docufilm realizzato su Maurizio Sarri che verrà presentato sabato al Festival di Bologna.
“Un racconto particolareggiato del calcio proposto dall’uomo in tuta” che ha incantato Napoli e i napoletani con il suo gioco e la sua filosofia da “comandante senza macchia e senza paura che attacca il palazzo”. Ma qualcosa è cambiato, in questi ultimi giorni l’idea, la possibilità che proprio lui possa essere il prossimo allenatore della Juve ha suscitato qualche perplessità, senso di tradimento da parte dei napoletani.
Invece no, i sarristi non avrebbero immaginato che alla vigilia della presentazione del film, il comandante stava per entrare nel «Palazzo», non certo per attaccarlo, ma per saltarci dentro e sedersi nella stanza dei trofei.
E proprio l’attore Massimiliano Gallo, che è la voce narrante del docufilm dedicato a Sarri, parla di un certa delusione per quell’uomo diverso, la cui filosofia “veicolava bellezza non vittorie e basta. Veicolava sportività, quella che in Italia non esiste”
Oggi l’entusiasmo è passato, smorzato, se non distrutto, dal suo approdo nella casa del nemico verso cui aveva lottato e Massimiliano Gallo non lo nasconde
«Resta la voglia di credere che alla Juve non ci andrà, sarebbe come sconfessare quella comunicazione che ci ha trasmesso. Non ho più voglia di mostrare il Sarri che abbiamo narrato, ma a Bologna andremo. Sperando che la follia Juventus si cancelli all’improvviso»
I dubbi assalgono anche chi aveva fermamente creduto in lui, chi lo aveva amato tanto da volerne ricordare le gesta, la persona in un documentario. La Juve non spazza via l’amore, non cancella il passato, ma delude continua l’attore
«Non posso neanche pensare che lo faccia per soldi, ha guadagnato abbastanza a Londra e può continuare a farlo con tante altre squadre che lo richiedono. Se va alla Juve è per una questione di età: è stanco di soffrire, vuole anche lui provare a vincere facile. Ma la coerenza? Dov’è finito l’uomo che comunicava e rappresentava la rottura del sistema? Noi sarristi siamo pronti a credere che declinerà l’offerta indecente, ci speriamo ancora. Per noi e per i giovani di Napoli, che a lui si erano attaccati nella speranza di poter credere in qualcosa, in qualcuno. Sarebbe l’ennesima delusione».