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Lo juventino che mi porto dentro

Più importante del Napoli è la nostra idea di Napoli, e la nostra idea di Napoli somiglia alla Juventus.

Lo juventino che mi porto dentro

Sarri è andato dove voleva, finalmente, e poco mi ha sorpreso che un professionista scelga la soluzione più favorevole, quella che potrebbe portargli successi sportivi (speriamo di no) e denari.

La sorpresa siamo noi, nuovi napoletani così asimmetrici rispetto a quelli che morivano di passione nei decenni scorsi, che erano pronti a vendersi l’orologio lasciatogli dalla nonna defunta per farsi l’abbonamento, che si intossicavano perché al San Paolo non c’era posto per tutti.

Noi nuovi napoletani, non tutti fortunatamente, siamo autoreferenziali innanzitutto. Più importante del Napoli è la nostra idea di Napoli, e la nostra idea di Napoli somiglia alla Juventus. Ci siamo flagellati ripetendoci che il sistema politico (il Palazzo!) ci ha derubato, ma se avessimo contestato gli Orsato e i Mazzoleni come abbiamo contestato il Pappone, forse davvero avremmo rischiato di fare la rivoluzione.

Ma noi non ci schifiamo se durante la partita che decide il campionato Pjanic prende a pugni un avversario senza essere manco ammonito, non ci schifiamo se Bonucci colpisce di testa l’arbitro, e quello si genuflette invece di espellerlo. Noi siamo incazzati perché il Napoli ha la pretesa di essere corretto, perché rispetta i bilanci, perché non vende gli Sturaro a sedici milioni di euro senza che si apra un’indagine, perché non suggerisce il mercato al Sassuolo offrendogli generosa amicizia, perché non distribuisce prestiti a mezza serie A ricavandone buone relazioni.

Vorremmo che il Napoli fosse come la Juventus

Noi vorremmo semplicemente che il Napoli fosse la Juventus, noi nuovi napoletani siamo disposti a patire sofferenze e ad accettare ogni ingiustizia, a farci sputare addosso purché ci si dia in cambio un signorotto da omaggiare, un potente che si muova fuori dalle regole.

Qui in campagna elettorale viene a raccogliere i nostri voti gente che si augurava una paio di sternuti del Vesuvio, gente che senza dolersi lascia disperati in mezzo al mare.

Più chiaro di così…

Però, dopo la gastrite e la provocazione, uno scatto d’orgoglio forse è lecito sognarlo. Il San Paolo che si riempie e la squadra che si magna l’avversario tutte le domeniche (due in particolare), sia che in campo vadano James Rodriguez e Lozano, sia che ci vadano Gaetano e Tutino.

Mo si deve vincere, no?

 

 

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