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È un lavoro e sono d’accordo, ma la dignità?

Un lettore sfoga la sua delusione per il possibile arrivo di Sarri sulla panchina della Juventus

È un lavoro e sono d’accordo, ma la dignità?

Lettera al professionismo

Ok, ho capito.

È uno sport ma ancor di più un lavoro.

Oggi Sarri ieri Higuain.

Il “comandante” si è difeso dapprima dicendo di averci dedicato l’Europa League vinta col Chelsea, poi sostenendo che sa dell’amore reciproco tra il napoletano e lui persona ed infine avvalorando la tesi che non puoi rimetterti con la donna da cui hai divorziato. Ma caro Maurizio la donna in questione non era De Laurentiis o la società ma una creatura ben più grossa, la dea Partenope ed i suoi figli (come a Napoli così accade nelle altre piazze, chiamateli tradimenti o come vi pare).

Sono forse un romantico e ciò fa male ma vorrei capire che cosa si intende per professione, scelte professionali, professionismo.

È un lavoro e sono d’accordo ma la dignità, l’etica professionale anche nel lavoro c’è. Perché prima ciò non accadeva, non era comunque un mestiere, non lo facevano per guadagnare? Non credo che fama e bravura non facciano rendere altrove ma solo a Torino, i soldi ed il successo non mancavano. Allora in questo calcio dove i valori non esistono più ma solo gli interessi sono sempre più convinto di non sostenere uomini ma un ideale… solo maglia e colori, poi nient’altro!

Questa lettera può essere interpretata da tifosi di qualsiasi colore e fede e penso che comprendiate se, e perché, ci accomuna la passione!

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