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Damascelli si scaglia contro il festival della cialtroneria su Guardiola alla Juve

Su TuttoSport scrive un pezzo di commento, duro, critico sul circuito di informazione che c’è stato intorno al nome del successore di Allegri

Damascelli si scaglia contro il festival della cialtroneria su Guardiola alla Juve

TuttoSport non ha novità sulla trattativa della Juve per il nuovo allenatore, ma scrive un pezzo di commento, duro, critico sul circuito di informazione che c’è stato intorno al nome del successore di Allegri. Una giostra di voci tra siti più o meno attendibili e social che hanno parlato della battaglia virtuale tra Sarri e Guardiola, passando per Pochettino.

Parole, parole, parole, spinte dallo scirocco che è un vento fetido, che ti si appiccica addosso come certe news, si usa dire e scrivere così, ma trattasi di balle colossali. I social sono latrine nelle quali ognuno è libero di collocare le proprie deiezioni. E’ il festival della cialtroneria, c’è gente, anche tra i cosiddetti cronisti, radio e tivvù e internauti, che non sa nemmeno che cosa significhi chiudere una pagina, affrontare una “lunga”, passare una notte in caserma o negli ospedali, attendendo la notizia, informandosi sull’accaduto.

Nessuna fonte, nessuna ricerca di informazioni attendibili, solo una corsa, secondo TuttoSport, a chi la sparava più grossa sul fronte di eventuali accordi di sponsor occulti e appuntamenti in giro per l’Europa. Si è fatto passare Sarri per un attendente agli ordini del buon Pep che da un momento all’altro potrebbe dire sì o no alla Juventus.

Tutte bugie

Tutte bugie, tuona Tony Damascelli, perché nessuno ha mai parlato di persona con Andrea Agnelli, con Fabio Paratici, con Pavel Nedved, con Maurizio Sarri e con lo stesso Guardiola,

perché non saprebbero da dove incominciare, perché non ne sono capaci, non hanno l’idea minima di che cosa fare e di quali domande porre e, soprattutto, non hanno alcuna esperienza di materia se non quella di ambulanti del mestiere, vucumprà della notizia, spacciatori della disinformazione

La verità è tutta nel modo di fare che la Juve ha avuto e che ha da sempre, con calma, senza fretta, perché la società torinese non ha si è mai strappata i capelli e urlato i suoi affari in pubblico prima di esserne certa, come accadde l’anno scorso per Cristiano Ronaldo

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