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Salvate il soldato Icardi da Wanda. Per i maschi è lei la causa di tutti i mali

Secondo il neuropsichiatra intervistato dalla Gazzetta sarebbe Wanda la regista. Il messaggio che passa è che le donne sono maligne e sporche

Salvate il soldato Icardi da Wanda. Per i maschi è lei la causa di tutti i mali

Sulla Gazzetta dello Sport, questa mattina, il parere di Vincenzo Prunelli, neuropsichiatra, psicanalista e psicologo dello sport, sulle foto di Icardi e Wanda Nara con pochi vestiti addosso, in bianco e nero, pubblicate su Instagram.

Immagini che hanno fatto il pieno di like (oltre 27 milioni) ma che hanno anche scatenato tante polemiche.

Prunelli non ha dubbi:

“Questo è un classico fenomeno di immaturità. E mi lascia assai perplesso tutto questo bisogno di esibizionismo. Visto da fuori ho la sensazione che il signor Icardi sia una persona che si lascia molto guidare da chi gli sta accanto. Ecco, direi che di sicuro il regista di tutto non è lui”.

Salvate il soldato Icardi da Wanda, insomma. È lei la causa di tutti i mali. Con un passato come quello che ha, del resto, come potrebbe essere altrimenti?

Dalle parole del neuropsichiatra, sembrerebbe che, senza Wanda, Maurito sarebbe un ragazzino innocuo, in giacca e cravatta,  che certo non avvertirebbe il prurito o la necessità di mostrarsi in desabillè. È un immaturo che si fa ammaliare dalla sua donna.

Ah, queste donne maligne e sporche! Questo è il messaggio che sembra di leggere tra le righe. Il che fa capire quanto la cultura maschile in Italia sia deviata da una concezione della donna simile a quella della caccia alle streghe del Medioevo.

È inammissibile, per Prunelli che l’idea sia venuta ad Icardi. Mauro è solo un burattino nelle mani di Wanda.

Una donna, Wanda, che, neanche a dirlo, per lo psicologo fa terra bruciata attorno al suo compagno anche nello spogliatoio.

“Certi atteggiamenti sopra le righe alla lunga stancano e finiscono per dare fastidio agli altri compagni di squadra. Direi che si creano così le condizione per far diventare Icardi un ‘mal sopportato’ all’interno di uno spogliatoio”.

E qui si arriva – sempre tra le righe – all’altro nodo ancestrale, quello del controllo del territorio all’interno del branco. È inaudito, per dei maschi, pensare che ci possa essere uno più esposto a causa di una femmina.

“Il professionista serio di fronte a certe cose inizia a infastidirsi e finisce per pensare: ‘io gioco, mi alleno, mi impegno e do il massimo e poi arriva questo qui a fare come gli pare’”.

Un codice non scritto, a cui tutti devono attenersi. Come se pubblicare una foto del genere sui social significhi dimostrare scarsa serietà nell’allenarsi o scarsa motivazione in campo.

Ovviamente, questo è un problema tutto maschile. È maschio Prunelli, maschio chi lo intervista, maschio anche chi ha pensato di fare quella domanda assurda a Spalletti, ieri, durante la conferenza stampa pre partita. Domanda a cui Spalletti ha risposto da uomo intelligente.

Prunelli non si limita a gettare la croce addosso a Wanda. Richiama come esempio positivo Cristiano Ronaldo.

“Anche lui è stato giovane ma è diventato uomo in fretta, cominciando presto a dare un’immagine positiva di sé”.

Dimenticando, ovviamente, tutto il polverone scaturito dall’accusa di stupro, di cui Prunelli non fa menzione.

Su una cosa ha ragione Prunelli: Icardi è una vittima. Ma non per i motivi che pensa lo psicologo. Del resto lo abbiamo già scritto tempo fa. Maurito è stato costretto a scrivere un libro intero, un’autobiografia, per difendere nientedimeno che il suo amore per Wanda Nara. E neppure è bastato. In Italia mancano proprio gli strumenti culturali per andare avanti.

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