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Napoli, ti serve un regista, l’assenza di Marek si è fatta sentire

L’addio a gennaio del capitano del Napoli ha creato un problema a centrocampo per il quale Ancelotti si è dovuto adattare.

Napoli, ti serve un regista, l’assenza di Marek si è fatta sentire

Hamsik, chi era costui?

Ci ha “lasciato” il 14 febbraio del 2019 destinazione Cina. Magari non era la sua migliore stagione, ma era un leader in campo il cui carisma è mancato. Sempre meglio averlo che non averlo. Su di lui Carletto Ancelotti ha costruito un’idea di gioco. Ricordate? L’intuizione a Dimaro. La prima nell’amichevole con il Chievo. Chi ha assistito a Napoli-Chievo allora, scriveva il Napolista, si è accorto di una cosa, o meglio di una differenza rispetto al passato. La squadra di Ancelotti sta diventando di Ancelotti partendo da alcuni punti fondamentali. A cominciare dal gioco di Hamsik, dal suo modo di stare in campo e servire i compagni, cercarli, dietro la linea difensiva. Ieri sera, lo slovacco ha interpretato il suo ruolo secondo la scuola calcio di Andrea Pirlo, secondo l’idea di scavalcare la linea di pressione e gli avversari per premiare i tagli dei compagni. Pochi secondi, e Lorenzo Insigne è davanti alla porta grazie a un’intuizione del suo capitano. Grazie a un’intuizione di Ancelotti secondo cui Hamsik può stare in quella posizione, per fare quelle cose.

Ancelotti cambiò il ruolo di Pirlo

Del resto la stessa cosa accadde anche a Pirlo: «L’invenzione del ruolo? – disse del regista Ancelotti qualche tempo fa – Giocare più indietro gli ha permesso di valorizzare le sue qualità, nessuno però poteva pensare una simile carriera. All’apparenza sembrava senza personalità, poi lo conoscevi un po’ ed era formidabile in tutto. Un simbolo per il calcio italiano».

Il fosforo di Marek

Ed ecco che una dei momenti involutivi del Napoli di questa seconda fase della stagione e anche non avere il fosforo di Marek che già a giugno voleva andar via ma che fu convinto da Ancelotti a non partire proprio in virtù di questa decisione. Ancora Ancelotti: «Sapevo che Hamsik aveva avuto un’offerta per andare via, allora gli ho spiegato che per me era un giocatore importante e che mi avrebbe fatto piacere se fosse rimasto. Gli ho anticipato che avrei volute cambiargli ruolo: forse è proprio questo che lo ha convinto a rimanere perché voleva provare qualcosa di nuovo».

L’addio per la Cina

Ma questo qualcosa di nuovo si è infranto a gennaio, quando, cioè Hamsik ha capito che lo scudetto non poteva essere più vinto ed il Napoli era fuori dalla Champions. Risultato, meglio i milioni della Cina per uno che, probabilmente, avrebbe lasciato a fine stagione per un ingaggio minore e garantendo un introito non adeguato al club. E allora: «Abbiamo creduto nello scudetto – ha detto Hamsik – sono deluso dal fatto che il titolo non sia arrivato quest’anno», ha detto Hamsik. «Ho dato tutto me stesso in questi anni per raggiungere l’obiettivo più importante, mi dispiace per i tifosi e per tutto quello che ci hanno trasmesso. Meriterebbero questa gioia. Forse c’è un tempo in cui le nostre strade stanno arrivando a compimento. Mi piacerebbe provare qualcosa di nuovo».

Serve un regista

La ricaduta sul gioco?: Zielinski e Allan, oppure Fabian Ruiz e Zielinski, oppure Allan e Fabian Ruiz. Lo spagnolo è una campione ma deve crescere dal punto di vista della velocità di esecuzione. Zielinski è più un mediano, Allan è un incontrista. E così è ancora più difficile avere quel fosforo che serve per bucare le difese avversarie. Questo non giustifica il calo azzurro, ma è l’ennesimo elemento che deve far valutare presidenza, allenatore e tifosi.

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