L’allenatore può avere colpe ma in campo non ci va lui. Un solo consiglio: si tappi le orecchie e vada avanti
OSPINA. Cade la pioggia e il pipelet colombiano è a perenne rischio papera, sia coi piedi in fase di rilancio, sia quando ribatte goffamente al 36’ un tiro moscio del Papu. Raddrizza la sua partita alla fine del primo tempo quando s’inarca su una parabola del solito Papu e un secondo dopo blocca un colpo di testa di Mancini. Nella ripresa altre due parate: sul Papu ancora e su Ilicic – 6,5
Impreciso e molle. Quel tiro del Papu quasi gli scivola dalle mani, abbandona la porta in modo avventato, serve dei rilanci di piede agli avversari invece che ai suoi compagni. Un voto in meno rispetto al tuo giudizio – 5,5
MALCUIT. La testa è libera, il risultato conta poco (ma fino a un certo punto) e Riccioli d’Oro sembra ritrovare l’antica verve d’inizio anno. È suo l’assist per il colpo di culo vincente di Ciro Mobilissimo. Poi la regressione a brutto anatroccolo nella mezz’ora finale: nulla può contro Zapatone che crea l’uno a due per Pasalic, indi quando spinge sbaglia tantissimo. Comunque la sufficienza se la merita – 6
Lancia Mertens meravigliosamente, poi, nel secondo tempo, è sempre posizionato male e serve una serie di cross sbagliati – 5,5
CHIRICHES. Quant’è sfortunato il silenzioso rumeno – senza voto
Sfortunato e fragilissimo – sv
LUPERTO dal 13’. Entra spavaldo e sicuro il nostro Lupo Alberto e dà una mano e due piedi a Kalidou per mantenere quella furia di Zapatone. Poi c’è la bambola generale dietro che agevola l’uno-due orobico ma c’è da dire che Luperto evita il terzo gol – 6
La disinvoltura iniziale e le due belle chiusure del primo tempo risaltano ancor di più rispetto al calo del secondo. Sul primo gol dell’Atalanta avrebbe potuto accorgersi della presenza di Zapata dietro di lui – 5,5
KOULIBALY. Il duello con l’amicone Duvan genera energia primordiale e alternativa. Il Maciste Nero lo sovrasta superbamente in almeno tre occasioni: al 14’ e di testa al 53’ e al 65’. Non solo. Quando non è Fabian, è Kalidou la fonte da cui origina la manovra di questo Napule che per un’ora sviluppa profondità e gioco verticale. E passiamo alle note dolenti: è proprio lui a perdersi Zapatone che segna il pareggio ma non me la sento, Ilaria cara, di dargli un voto sotto la sufficienza, anche perché il 22 aprile di un anno fa fece quel Gol che tutti ricordiamo – 6
Cala come tutti nel secondo tempo, solo che il suo calo diventa pericolosissimo per i gol che subiamo. Certo, hai ragione a esaltare il duello con Zapata, forse la cosa più bella della partita. Prova a spingere in avanti più volte. Sicuramente non credo sia sotto la sufficienza, e non per il ricordo del gol – 6
HYSAJ. L’Onesto Faticatore Albanese si sposta a sinistra e alterna cose buone se non buonissime alle consuete cazzate quando si trova faccia a faccia con l’avversario. È lui però che salva su Zapatone al 18’ e al 48’ si presenta pure davanti a Gollini, dopo una sorprendente combinazione con Zielinski. In ogni caso l’ingresso di Ilicic è una vera iattura per lui. E sui due gol dell’Atalanta il peccato originale è sempre il suo. Prima non regge l’urto di Hateboer (assist per Zapata), poi si perde Ilicic nell’azione che porta all’uno a due – 5,5
Ho notato una cosa: quando parte con i cross sulla sua fascia, i compagni neppure lo seguono nell’azione perché non gli danno fiducia: non si aspettano precisione da lui e quindi si aspettano i soliti cross sballati. Non ci credono. E sbagliano, perché ieri ne ha regalati due bellissimi, che però sono stati vanificati – 5,5
CALLEJON. Fa il terzino e l’ala, i’esterno basso e quello alto. Difende e riparte e dà quella palla a Riccioli d’Oro che fa segnare Ciro Mobile. Callejon non si discute anche quando ripete le imprecisioni viste nelle ultime partite. E all’87’, servito da Malcuit, potrebbe pareggiare – 6,5
Troppi tiri lunghi che avvantaggiano gli orobici. Molto bene in fase difensiva – 6
ALLAN. Ritorna ai suoi livelli di mostritudine, cara Ilaria. E fa spavento agli orobici soprattutto in difesa quando argina, strappa e distribuisce la palla. Il Marziano è tornato, tardi ma è tornato – 7
Ad Ilicic, però, non riesce a strappare nulla – 6
FABIAN RUIZ. Anche se tocca e gioca una quantità impressionante di palloni non è ancora l’Aquila che ricordiamo. Almeno dieci fra imprecisioni e passaggi sbagliati ma capita quando si è al centro assoluto della manovra – 6
Prova sempre a verticalizzare ma non è riconoscibile rispetto a quello di qualche mese fa – 6
ZIELINSKI. Il Napule è un’insana macchina divoratrice di gol e San Piotr dà il suo contributo a questa orribile causa al 35’, peraltro dopo una meravigliosa espressione di verticalità azzurra: dinnanzi a Gollini è indeciso e spreca. Detto questo, dà molteplici segni di vitalità – 6,5
Era difficile alzare la palla a quella velocità, ma certo l’ultima cosa da fare era tirarla così. Ecco, quello che è successo a Piotr io proprio non lo capisco – 6
VERDI dall’80’. Entra e dona una palla a Zapatone che poteva farci male ancora una volta – 5
Entra anche nel momento più brutto della partita – sv
MILIK. Nella vita ci vuole ciorta, d’accordo Ilaria, ma è necessaria anche la cazzimma e così quello scavino fatto con sufficienza viene sventato con tenacia operaia da Masiello. Per il resto Sant’Arcadio si dà da fare dentro e fuori l’area. Soprattutto fuori, con due tiri. Ma la sostanza delle cose e dei fatti ci dice che perde il duello a distanza con Zapatone – 6
Quando domini come il Napoli ha dominato il primo tempo, non puoi trovarti sotto porta e, per sufficienza, non fare gol – 6
MERTENS. Il migliore, Ciro Mobilissimo. Uno spettacolo vederlo in azione, da uomo assist o realizzatore con una pacca di sedere. Però anche lui si trova da solo con Gollini e cade inusitatamente. Semina orobici come niente fosse e poi predica assist nel deserto. Sua la palla che Milik trasforma nello scavino dei rimpianti – 7,5
Sicuramente il migliore in campo e non capisco come mai Ancelotti lo abbia sostituito – 7
YOUNES dal 77’. Non leva e non mette – senza voto
Un bel destro che gli viene respinto: nulla più – sv
ANCELOTTI. Ormai è chiaro: il Napoli è una squadra bipolare e passa dall’esaltazione alla depressione nell’arco dei novanta minuti. Solo così si può spiegare la mancata goleada sfociata in sconfitta. Re Carlo può avere colpe ma in campo non ci va lui. Un solo consiglio: si tappi le orecchie e vada avanti. Un secondo posto al primo anno non può mai essere un fallimento – 6
Fino a due secondi prima del gol di Mertens mugugnava. Poi Dries segna e lui alza solo il sopracciglio con tono inquietante. Neanche un gol di pacca risolleva il suo umore. Ma non credo sia colpa sua se la squadra che allena arriva cinque volte sotto porta e non riesce a finalizzare neppure una di queste occasioni, no? – 6
ARBITRO ORSATO. Lascia correre però non fa danni – 6
Già – 6