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Koulibaly, un anno fa il volo per la storia

Un anno fa il difensore segnava al 90′ il gol che valse la vittoria del Napoli allo Stadium. In ventimila a Capodichino. Poi lo scudetto perso in albergo

Koulibaly, un anno fa il volo per la storia
Photo Matteo Ciambelli

Un anno fa, il ciclo di scudetti della Juventus stava per interrompersi nel modo più inaspettato e glorioso. Era la sera del 22 aprile e, nel match valido per la 15esima giornata di ritorno di Serie A, il Napoli espugnava l’Allianz Stadium con un gol di Kalidou Koulibaly al 90’. Una prima assoluta allo Stadium per la formazione partenopea. La presa di Torino come quelle celebrate da Maurizio De Giovanni per gli anni precedenti, anche se una vittoria di Pirro perché alla fine, complice l’albergo di Firenze, il Napoli perse lo scudetto quando all’86’ di Inter-Juve, sembrava averlo vinto.

Il furto di Milano

Dopo essere andata a un passo dal crollo dell’Impero, del regno dei Sei anni la Juve vinse a Milano con l’Inter 3-2, (dopo esser stata in vantaggio 1-0 e sotto 2-1) in undici contro dieci, per un rosso al 18’ a Vecino (con tante polemiche su Orsato e sulla Var). La decise Higuain, fino a lì forse il peggiore in campo. Il Napoli, si sa, lo scudetto lo perse in albergo a Firenze complice quella partita, Inter-Juve il cui risultato finale ammazzò gli azzurri. Resta il gol di Koulibaly che fu un terremoto. Uno stacco imperioso, sovrastando Benatia. Attorno a lui lo stupore dipinto sui volti di compagni e avversari. Koulibaly decollò a 2.48m, un volo nella storia e in ventimila raggiungero la squadra a Capodichino. Certi di celebrare un trionfo atteso da oltre trent’anni prima del “furto del secolo” come lo defì De Magistris

Lo scudetto perso in albergo

“Pensavo di aver perso lo scudetto” avrebbe detto più tardi Massimiliano Allegri mentre Koulibaly ha tirato fuori tutti i demeriti del Napoli della scorsa stagione. Ma quale scudetto perso in albergo: “L’abbiamo perso contro squadre che avremmo dovuto battere: Sassuolo, Milan e Chievo. Anche se giocare sempre dopo la Juve non era facile, perché influisce sulla pressione per il risultato. Capisco che fossero in Champions, ma a un certo punto ne sono usciti ed è stata dura psicologicamente. E difficile è stato assistere alla sconfitta dell’Inter con la Juve”.

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