“La nuova generazione di arbitri sta andando a sbattere. Quali sono i criteri che hanno portato Fabbri a diventare arbitro internazionale?”
Questa mattina il presidente degli arbitri Marcello Nicchi e il responsabile Nicola Rizzoli incontreranno capitani, tecnici e dirigenti delle squadre di Serie A per fare il punto sugli arbitraggi, in realtà sulle statistiche arbitrali.
Ovviamente è caldo il caso Fabbri l’arbitro di Juventus-Milan che ha negato un rigore ai rossoneri nonostante il ricorso al Var.
Scrive la Gazzetta: “Bisognerebbe cominciare a spiega re perché si continui a sbagliare – con un trend stagionale in preoccupante crescita -, nono stante la stampella video”.
E aggiunge:
C’è, in generale, anche un deficit di comunicazione. Le scelte prese sul campo e nella var room, spesso contraddittorie tra loro, non vengono mai spiegate, come invece fanno in Champions League (lì hanno Rosetti…). Né tweet, né post, né interviste: gli arbitri non parlano. Legittimo, ma anacronistico nel 2019. A chi giova?
Il quotidiano si sofferma poi su “una generazione arbitrale che sta andando pericolosamente a sbattere. Fabbri, Abisso, Maresca (ricordate gli errori in Ro maMilan?): tre arbitri emergenti, da cui ci si attendeva il definitivo salto di qualità”.
E si chiede: quali sono i criteri che hanno portato Fabbri a diventare arbitro internazionale?