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De Giovanni: “Parlare di fallimento è da brividi. Gesto incomprensibile e gravissimo”

Lo scrittore al Mattino: “Secondo posto e quarti di Europa League, che cosa si voleva di più? Firmerei per il secondo posto l’anno prossimo. De Laurentiis deve avvicinarsi alla città”.

De Giovanni: “Parlare di fallimento è da brividi. Gesto incomprensibile e gravissimo”

Il rifiuto della maglia di Callejon al termine della partita contro il Frosinone è un gesto “incomprensibile e gravissimo” per lo scrittore Maurizio de Giovanni, intervistato da Dario Sarnataro per il Mattino.

De Giovanni si chiede quale sia la motivazione che spinge questi tifosi a seguire la squadra in trasferta e, dopo una vittoria, a contestarla.

“Rientra in una strategia francamente inspiegabile del tifo organizzato e che trova radici in ragioni che non conosco, in motivazioni strumentali ed evidentemente pregiudiziali nei confronti del club a prescindere dai risultati”.

Lo scrittore ritiene senza senso anche discutere un allenatore come Carlo Ancelotti e dice:

“A me sembra evidente che sia un anno di transizione, l’anno prossimo bisogna tirare le somme reali”.

De Giovanni rileva non solo una spaccatura tra i tifosi e la società ma anche all’interno della stessa tifoseria e attribuisce questo stato di cose a due elementi: da un lato una delusione eccessiva, dall’altro la chiusura del club alla città.

La delusione è eccessiva perché di questa stagione che si sta concludendo certo non si può parlare come di una stagione fallimentare:

“Parlare di fallimento è da brividi. Per i contenuti tecnici ed economici del Napoli il secondo posto, con i quarti di finale di Europa League, è positivo. Cosa si pretendeva di più?”.

Nulla, a parte, dice, un gioco forse più scintillante, come quello del Napoli dell’anno scorso. Ma aggiunge anche che per un secondo posto anche l’anno prossimo ci metterebbe la firma.

Per quanto riguarda invece la distanza di De Laurentiis dalla città, de Giovanni dà un consiglio al patron azzurro:

“Il consiglio che mi permetto di dargli è proprio quello di parlare e aprirsi con la città, avvicinare il tifo ai propri beniamini”.

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