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La Gazzetta attacca la Uefa: «Tanto parlare di fair play e poi non squalifica Simeone”

Contro la decisione e la multa ad Allegri: “Avendo sede in Svizzera, la Uefa ha molto a cuore l’orologio, la puntualità, e aggiungiamo burocrazia e quisquilie, come direbbe Totò”

La Gazzetta attacca la Uefa: «Tanto parlare di fair play e poi non squalifica Simeone”

“Conta più il ritardo che il gesto cafone”

Non l’hanno presa bene alla Gazzetta dello Sport la mancata squalifica di Simeone per l’esultanza diciamo al di sopra delle righe nella partita d’andata contro la Juventus.

“Fair play è una parola bella – scrive Alessandra Bocci in un commento -, cosa buona e giusta, fair appunto. Poi arrivano le decisioni, e non sono tanto giuste e quindi non sono in linea con l’aggettivo che dà vita alla parola”.

Non è andata giù nemmeno la multa di 30mila euro ad Allegri (a Simeone “solo” 20mila) per il ritardo della Juve nel secondo tempo. “Conta di più – ancora la Gazzetta – per incrinare il fair play, creatura molto citata, un po’ mitologica ormai, passare troppi minuti negli spogliatoi per cercare di ritrovare il filo di una partita o arringare la folla in modo cafone?”.

La risposta la fornisce la stessa Bocci: “La Uefa, che avendo sede in Svizzera ha molto a cuore l’orologio, la puntualità, e aggiungiamo pure la burocrazia e le quisquilie, come direbbe Totò”. C’è un passaggio sulla diseducatività del gesto, davanti a tanti bambini.

Il finale è in linea con l’articolo: “La Uefa è molto attenta ai regolamenti, dicono. Per il fairplay, ripassate fra qualche secolo”.

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