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L’ex arbitro Marelli: «Nicchi non reintegra Gavillucci e porterà l’Aia al naufragio»

Sul suo blog, Marelli ricostruisce il caso e denuncia la mancata reintegrazione di Gavillucci dopo il ricorso vinto. «Per colpa della supponenza di una sola persona»

L’ex arbitro Marelli: «Nicchi non reintegra Gavillucci e porterà l’Aia al naufragio»

L’Aia si è dimenticata di Gavillucci. Lo scrive nel suo Blog Luca Marelli ripercorrendo tutta la vicenda dell’arbitro pontino e del perché non sia stato ancora reintegrato nei fatti. Claudio Gavillucci è l’arbitro di Latina che aveva sospeso la partita Sampdoria-Napoli a seguito dei cori discriminatori nei confronti dei napoletani provenienti dalle curve dei sostenitori blucerchiati. Il direttore di gara fu dismesso al termine della scorsa stagione “per motivate ragioni tecniche”, aveva performance basse. Presentò ricorso per la mancanza di trasparenza nella compilazione delle graduatorie arbitrali.

Ricorsi

In un primo momento il suo ricorso fu bocciato in primo grado dal Tribunale Federale. Successivamente, la Corte d’Appello gli ha dato ragione. Tecnicamente dunque ora Gavillucci dovrebbe tornare a disposizione – scrive Maurelli – salvo il superamento dei test fisici del designatore Rizzoli. Però, prosegue Marelli sul suo blog, dando una capatina ai vari organici dell’associazione il nome di Gavillucci non figura. «Eppure la decisione del Cfa era ed è immediatamente esecutiva… La questione rischia di trasformarsi in un naufragio che porterà a fondo tutti per la supponenza di una persona sola». Gavillucci, ad oggi, non è stato ancora convocato ad un raduno. L’Aia (Associazione italiana arbitri) si è giustificata asserendo che ciò non sarebbe possibile dato che l’arbitro di Latina non si sarebbe sottoposto alle visite mediche necessarie per ottenere l’idoneità agonistica. Ma Gavillucci ha arbitrato le partite giovanili e quindi non può essere ritenuto in difetto di copertura medica.

Rizzoli

E la vicenda coinvolge anche il designatore di serie A Rizzoli: “Se, infatti, da un lato è documentale che il designatore della CAN A non voleva dismettere Gavillucci, dall’altra è evidente che anch’egli, come responsabile della categoria e di conseguenza dei raduni, non può non essere considerato corresponsabile della condotta disciplinarmente rilevante del presidente dell’AIA”. Nicchi per Marelli è fatto così: “piuttosto che ammettere una sconfitta dichiarerebbe guerra da solo alla Francia, piuttosto che dimettersi preferisce tenere in scacco tutti e portare a fondo anche chi non c’entra un accidente”.

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