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Rosetti: «Impossibile il calcio senza Var, ma si può sempre sbagliare»

Il capo designatore Uefa alla Gazzetta: «È perfetta per il fuorigioco, le regole sono chiare per il fallo di mano. Andare a vedere non è un contentino»

Rosetti: «Impossibile il calcio senza Var, ma si può sempre sbagliare»

Alla Gazzetta

Interessante intervista a Rosetti – capo designatore della Uefa – sulla Gazzetta dello Sport. Parla del Var che adesso sarà utilizzata in Champions League a partire dagli ottavi di finale.

«In questo calcio sempre più ve­loce, tecnico e difficile da “leg­gere”, è inevitabile ricorrere alla tecnologia. Un gol in chiaro fuorigioco o segnato con la mano non sarebbe più accettato. Non dimentichiamo mai, però, che la Var non è perfetta, non risolve tutti i problemi. In campo e al vi­deo ci sono sempre uomini che possono sbagliare. Con la Var si evita il paradosso che tutti in tempo reale possa­no rivedere quello che è succes­so, e l’unica persona che dovreb­be, per decidere al meglio, non può farlo».

I falli di mano

«Quando il braccio è vicino al corpo, o in una posizione con­grua della dinamica del movi­mento, non è da punire. Diverso se il braccio è distante dal corpo in posizione innaturale o all’al­tezza o, addirittura, sopra il li­vello delle spalle. Il difensore non può ampliare il proprio cor­po utilizzando le braccia per fa­re ostacolo. La Var interviene quando l’immagine contraddice la decisione dell’arbitro e non coincide con le linee interpreta­tive».

Il fuorigioco

«In teoria è perfetto per la Var perché richiede una valutazio­ne oggettiva. Abbiamo il miglior software in 3D, il Cross­Air, che definisce la proiezione del cor­po sul campo nel modo più pre­ciso possibile. Un problema qua­ si eliminato. E la tecnologia pre­sto ci darà strumenti più affina­ti».

«Non mi piace la definizione “nel dubbio andate a vedere”. È inesatto. Occorre avere imma­gini ed evidenze perché il con­trollo video in campo abbia un senso. Non deve essere un con­tentino»

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