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Inter-Napoli: la grande occasione di Arek Milik

Milik titolare a San Siro, gli manca da tempo un gol in un big match: segnare contro l’Inter cambierebbe la percezione che abbiamo di lui.

Inter-Napoli: la grande occasione di Arek Milik
Foto Ssc Napoli

Da titolare

Quattro giorni fa si è giocata Napoli-Spal, e la formazione iniziale scelta da Carlo Ancelotti “nascondeva” (neanche tanto) un’indicazione chiara: quattro giorni prima di Inter-Napoli, Arek Milik va in panchina. Per una partita più “semplice”, almeno sulla carta, rispetto a quella di Milano. Per consecutio logica, Arek Milik andrà in campo a San Siro. Da titolare.

È una notizia importante. Non tanto per il racconto dell’inclusione, quanto per il peso delle esclusioni: Milik è il miglior attaccante della Serie A secondo il rapporto tra gol segnati e minuti giocati, ma la sua partenza dal primo minuto costringerà in panchina uno tra Insigne e Mertens. Se pure Ancelotti dovesse decidere di cambiare tutto, di varare (per la prima volta) un Napoli iper-offensivo, con Insigne largo a sinistra e la coppia Mertens-Milik in avanti, qualcosa cambierà comunque. Milik sarà la punta di riferimento del Napoli. Resterà/resterebbe una notizia importante, per motivi di incastri.

Milik returns

La stagione era iniziata con Milik centravanti, anzi con Milik unica punta. Poi il Napoli è passato ad uno schema differente, e allora Arek ha giocato da prima punta con il supporto di Insigne. La coppia per i match di prima fascia – nel progetto gestionale di Ancelotti ci sono partite cui far riferimento ad un gruppo facilmente identificabile ed altre in cui ruotano le alternative – era proprio Insigne-Milik, ma il concetto di rotazione per abilitazione del tecnico emiliano ha portato Mertens a scalzare Milik da questo slot. Esattamente come Fabian Ruiz ha fatto con Zielinski nel ruolo di esterno alto a centrocampo.

Poi, però, Milik ha superato di nuovo Mertens (e Insigne) nelle gerarchie. Semplicemente, si è messo a fare gol a ripetizione, mentre i titolarissimi dell’attacco incappavano nel primo down dell’anno. Un fortunato saliscendi, per cui il Napoli si è sempre trovato con un attaccante in grande condizione. Da qui, si torna al discorso iniziale: Inter-Napoli si giocherà con Milik in avanti. Più uno tra Insigne e Mertens, presumibilmente con Dries in panchina. Arek firmerà un ritorno nei big match meritato sul campo.

Gol che pesano (di più)

Milik ha una grande occasione. Finora ha tenuto una media gol davvero incredibile (una rete ogni 125′ in tutte le competizioni, una ogni 102′ in Serie A), ma non è mai stato incisivo nei big match. Le reti sono arrivate contro Lazio, Parma, Empoli, Frosinone, Atalanta, Cagliari, due doppiette contro Parma e Frosinone. A parte la prima giornata all’Olimpico, nessuna rete in una partita considerata più complessa. Non incise in Napoli-Liverpool (partì titolare). Ultima grande sfida giocata da titolare: Napoli-Roma, del 28 ottobre.

Milik ha l’occasione di ritoccare questa statistica. E di certificare una consacrazione definitiva del proprio status, che passa da un gol o quantomeno da una grande prestazione contro un avversario di grande livello. È una questione di peso specifico: ci sono gol che pesano di più rispetto ad altri, ci sono momenti che determinano la differenza tra un calciatore che diventa grande e un aspirante campione. Ce ne siamo accorti a Liverpool: se Milik avesse segnato la rete-qualificazione nel finale, ora non avremmo potuto/dovuto scrivere questo pezzo. Non si tratta di delegittimare le qualità di Milik, piuttosto di chiudere il cerchio della sua crescita con una fotografia di grande livello. È la vita crudele dell’attaccante, per cui il gol vale tutto il giudizio sul suo calcio. Certi gol, contro certi avversari, valgono ancora di più. E non c’è modo di sfuggire a questa condanna, va affrontata di petto, a viso aperto.

San Siro

Inter-Napoli non è una partita valida per lo scudetto, almeno in questo momento le distanze in classifica sono troppo ampie in questo senso. Ma resta un match tra due squadre dal livello simile che vivono una fase diversa di un progetto tecnico ambizioso. E poi ha tutto il sapore della classica, della tappa storicamente importante per definire la reale misura della forza: vincendo, il Napoli staccherebbe in maniera forse definitiva i nerazzurri, undici punti di vantaggio alla fine del girone d’andata certificherebbero o quasi la conquista del secondo posto. Con numeri da extraterrestri, se non fosse per una squadra (la Juventus) ancora più aliena.

L’idea che Milik abbia l’occasione di determinare questo risultato, potrebbe cambiare la percezione che abbiamo di lui. Il gol contro avversari di alto livello manca dalla Champions 2016/2017 , allora Arek realizzò una doppietta contro la Dinamo Kiev e un rigore contro il Benfica; l’anno scorso ha segnato una rete non impattante sul risultato contro lo Shakhtar, e poi contro Verona, Chievo, Udinese, Sampdoria e Crotone. Una marcatura decisiva a San Siro riscriverebbe questa storia, cambierebbe anche il suo racconto. Annuncerebbe il suo ritorno definitivo dopo i gol già segnati in questa prima metà di stagione, e cancellerebbe – almeno in parte – il fantasma di Liverpool. La giusta pennellata di colore su un quadro quasi perfetto, Milik ha 25 anni da compiere e un potenziale futuro da centravanti top, che ora deve diventare realtà.

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