ilNapolista

Il Fatto: riflessioni su Mancini, il ct tra poco resterà senza la “protezione” di Malagò

I risultati della Nazionale starebbero pregiudicando anche la posizione politica di Mancini, non troppo gradito a Gravina, prossimo numero uno in Figc.

Il Fatto: riflessioni su Mancini, il ct tra poco resterà senza la “protezione” di Malagò

L’Italia rischia la retrocessione

C’è già un po’ di tensione intorno alla panchina di Roberto Mancini. Il ct dell’Italia, a secco di successi interni da cinque partite in fila (record negativo storico per la Nazionale), sarebbe già al centro di «alcune riflessioni» per il futuro. Il Fatto Quotidiano in edicola questa mattina mette insieme il discorso del campo ma anche quello politico relativo al commissario tecnico.

Leggiamo: «Il credito è quasi esaurito, la sfida di domani sera in Polonia diventa decisiva, e non soltanto per evitare la retrocessione nella Nations League, che ha sostituito le amichevoli ma di amichevole non ha quasi nulla. Presto Mancini non avrà più nessuno a coprirgli le spalle: il 22 ottobre la Figc esce dal commissariamento del Coni di Giovanni Malagò, che l’ha voluto in azzurro; la Federazione avrà un nuovo presidente (Gabriele Gravina) e un governo che avrebbe preferito scegliersi il suo Ct, e invece si è ritrovato sul groppone un tecnico non troppo gradito e un contratto pesante. Se le cose andranno male, sarà naturale scaricare la colpa su di lui».

Il rapporto con Malagò

Sempre secondo Il Fatto, le scelte tecniche di Mancini non hanno convinto nessuno. Non c’è una direzione precisa, i cardini iniziali del progetto sono già ai margini della squadra (si pensi a Balotelli). Quando fai fatica a vincere, poi, la posizione fuori dal campo finisce per diventare più debole: «Il problema di Mancini è che diventerà un figlio di nessuno: Malagò, suo sponsor (e compagno di circolo all’Aniene), ha dovuto mollare il pallone. E la nomina frettolosa del Ct è una delle tante colpe imputate al commissario Fabbricini: “Si poteva andare avanti con un traghettatore e lasciar
scegliere l’allenatore al nuovo presidente, invece hanno voluto occupare anche
questa casella”, recriminano i nuovi vertici».

Il contratto di Mancini ha una clausola di rinnovo immediato in caso di qualificazione ai prossimi Europei. Inoltre, prevede un salario bello oneroso, quindi il licenziamento sarebbe economicamente insostenibile per la Federazione. Per tamponare l’emergenza, la Figc starebbe pensando a una figura di tutor «più forte rispetto a quella di Oriali», anche se «c’è qualcuno che ancora pensa ad Antonio Conte, l’ultimo Ct ad aver fatto bene sulla panchina azzurra (e attualmente senza squadra). I tifosi lo rimpiangono, e non solo loro».

ilnapolista © riproduzione riservata