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De Laurentiis lascia il San Paolo gridando «Vergognoso». Il Comune: «La priorità sono le Universiadi»

Il Mattino titola: “Scempio San Paolo”. Ieri pomeriggio l’incontro allo stadio con De Laurentiis proveniente da Bari. Il Comune: «Se il Napoli vuole giocare al San Paolo, faccia domanda»

De Laurentiis lascia il San Paolo gridando «Vergognoso». Il Comune: «La priorità sono le Universiadi»
Lo stato dei lavori in una foto di Renato Esposito del Mattino

“Scempio San Paolo”

“Scempio San Paolo”, titola così Il Mattino in prima pagina. È saltato l’incontro di ieri tra il Comune e il Calcio Napoli. Racconta il quotidiano napoletano, a firma Luigi Roano, che nel primo pomeriggio De Laurentiis è arrivato a Fuorigrotta direttamente da Bari.

Ad attenderlo c’era il capo di gabinetto Attilio Auricchio con la penna in mano, ma il patron è trasecolato. Si è imbufalito alla vista dell’impianto, un cantiere a cielo aperto. Tutto lascia presagire che sarà una stagione agonistica, quella degli azzurri, complicata e da disputare tra ruspe e ramazze, caschi gialli e buche – tante, tantissime – che si stanno facendo per rifare la pista di atletica.

Sono volate parole grosse

Il Mattino racconta che sono volate parole grosse tra i due e De Laurentiis ha lasciato lo stadio gridando: «vergognoso». A De Laurentiis era stato assicurato che i lavori sarebbero cominciati a giugno. Lavori che rientrano nel programma delle Universiadi che la città ospiterà nel 2019. Il presidente del Napoli – riporta il quotidiano – teme che “i lavori allo stadio – che dureranno un anno – pregiudicheranno l’immagine della società perché giocare in un cantiere con le tv di tutto il mondo ormai di stanza a Napoli non è certo positivo. Ma soprattutto il pregiudizio c’è sull’utilizzo dell’impianto stesso, per De Laurentiis i cantieri mettono seriamente a rischio anche il manto erboso, fiore all’occhiello della società che gestisce in via diretta”.

Il Comune non arretra. Auricchio conferma che «la priorità sono le Universiadi. I lavori alla pista non inficiano il manto erboso e la funzionalità dello stadio. Si tratta di lavori programmati. Per quanto ci riguarda non variazioni sui programmi, il 26 se il Napoli vuole giocare al San Paolo farà la domanda per giocare e lo stadio sarà pronto».

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