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Napoli-Crotone 2-1, pagelle / Un secondo posto mostruoso: 91 punti e tanta bellezza

Il ritorno di Callejon. La testa bellissima di Milik. Insigne: un campione fino all’ultimo

Napoli-Crotone 2-1, pagelle / Un secondo posto mostruoso: 91 punti e tanta bellezza

REINA. L’ultima tra i pali amici per Zio Pepe. E le emozioni arrivano dall’alto degli spalti, non dal campo. Perlopiù inoperoso. Sul taccuino, Ilaria cara, c’è nulla o quasi. Un’uscita a vuoto su angolo calabro e basta. Indi il gol di Tumminello gli rovina il congedo, in pieno recupero. Sulla sua capa pelata non batterà più il sole di Napoli, ma si accenderanno le luci di San Siro – 6

Da quanto tempo dura il saluto di Reina? Settiman? Mesi? Sembra interminabile, Fabrizio, se ci pensi. Ma ormai ci siamo davvero. Pepe saluta il Napoli con un gol che è la fotocopia di tanti altri già visti in questo campionato, quelli sciocchi, che arrivano un po’ per caso, all’improvviso, da disattenzioni e colpi di culo. Il sollievo, stavolta, è che non era un gol determinante, il rammarico di averne visto ancora uno l’ultima giornata – 6

Qualcosa è cambiato

HYSAJ. L’ennesima partita onesta all’altezza della sua stagione. È migliorato tanto coi piedi, tranne che negli ultimi sedici metri. Quando arrivò temevamo l’empolizzazione promessa dal sarrismo. Tre anni dopo qualcosa è cambiato, per citare Nicholson – 6,5

La sua fascia non è molto impegnata, oggi, ma ha fatto comunque una buona gara – 6,5

ALBIOL. Tra Napoli e Crotone ci sono quasi sessanta punti di differenza. Un’enormità che garantisce tantissima serenità ai due pilastri centrali della difesa. L’Ispanico si gode tranquillamente l’epilogo – 6

Pazzesco il divario, Fabrizio. Da non credere l’impresa che è stata compiuta quest’anno. Bravo Raoul – 6  

Il saluto del corpo di Kalidou

KOULIBALY. Il primo tempo è svogliato e KK si cimenta in paio di goffe cappellate ad alto rischio. Poi, però, è lui a ribattere il tiro calabrese dopo l’uscita a farfalle di Reina. Nella ripresa concede al popolo un numero offensivo da fuoriclasse: chiuso nell’angolo sinistro, si libera con un tacco dei due difensori del Crotone, puntando l’area. Applausi – 6

Anche il suo saluto ripercorre in minima parte quanto accaduto in campionato: grandi svarioni e prestazioni talmente perfette da essere al limite dell’umano. Per me Kalidou – che Dio ce lo protegga – resterà sempre quello del gol allo Stadium, con Benatia che si fa la croce con mano smerza. Quello della maglia Napolista. La finezza accanto alla bandierina del calcio d’angolo è il modo, bellissimo, del suo corpo, di salutare la fine del campionato – 6,5

La gara per la palma del migliore

MARIO RUI. Gareggia con Insigne per la palma del migliore, almeno nel primo tempo. Il portoghese è stato un flagello impietoso per gli avversari. A sinistra, tra lui, Lorenzo il Magnifico e San Piotr funziona che è una meraviglia. E dietro rimedia a una delle due cappellate di Koulibaly – 7

La sua fascia è la più utilizzata. Dialoga alla perfezione con Insigne e Zielinski. Questa cosa che sarà convocato in Nazionale è bellissima – 7

Allan sembra un crotonese

ALLAN. Completa un centrocampo oggi splendente come non mai, grazie alla tardiva conversione sarrita su Zielinski titolare. Il Crotone ha i nervi logorati e per Allan è un gioco da bambini imporre la sua forza – 6,5

Sembra lui un giocatore del Crotone, in lotta per la sopravvivenza. Motivatissimo, anche se non ci giocavamo più niente. Un lottatore nato – 6,5

La contentezza di Rog

ROG dal 32’ del secondo tempo. Addirittura un quarto d’ora stasera per lui. Così per la contentezza rischia pure di combinare qualche guaio. Ma che vuoi che sia Ilaria. È comunque una festa – 6

Ho avuto la stessa sensazione. Sembrava un bambino che è sempre stato riserva che al momento di entrare in campo si fa prendere dall’emozione e sbaglia tutto – 5,5  

Come sopravviverà Jorginho all’estate?

JORGINHO. Il possesso palla del Napoli ha una percentuale bulgara e lui ritorna signore assoluto del Centro, pur commettendo un paio di insoliti sbagli al momento di “assistere” gli attaccanti – 7

Arriva una palla a centrocampo e la tocca lui. Noi ci chiediamo cosa faremo la domenica fino a metà agosto. Ma Jorginho, senza toccare palla dopo averne toccate almeno 150 a partita, come riuscirà a sopravvivere? – 7

ZIELINSKI. Che partita. Dialoga geometricamente con Jorginho oppure accompagna i due furetti di sinistra. Indi va al tiro in più d’una occasione e infine “sostituisce” Insigne. Vederlo in campo dall’inizio, a scudetto perso, aumenta i rimpianti dopo la stagione più che mediocre del Capitano, supportato ad libitum dal Comandante a onta della realtà – 7

Una gran botta quella che tira al 33’ e con cui guadagna calcio d’angolo. Alla perenne ricerca del gol – 6,5  

Josè Maria è lì

CALLEJON. Il Crotone è quello che è e Callejon ritrova la vena d’oro dei tempi migliori. Anche lui ha la testa sgombra (ma quanto ha pesato la pressione nella fase decisiva del campionato?) e indovina finalmente un taglio vincente, per il due a zero. La presenza di Milik ha fatto bene a tutti, là davanti – 7

Lorenzo lo sa che Josè Maria sta lì. È sempre lì. E lì lo pesca, per la zampata con cui ci saluta. Bello il tiro che viene smanacciato dal portiere al 42’, un po’ troppo centrale ma forte. Sul finale prova a far segnare Mertens e si mangia il terzo gol. È bello rivederlo, dopo tante partite fatte di nulla – 6,5  

Ripartire da Milik

MILIK. Il polacco dona finalmente la luce, sin dal primo minuto, all’attacco spento degli ultimi due mesi. E i rimpianti continuano a ingrassare. Ma lasciamo stare. Dà fisico, gambe e sponde e in più segna di testa, senza dimenticare un paio di cagliose. Cosa si vuole di più? – 7

Ha una testa magica, sia atleticamente che psicologicamente. È da lui che bisogna ripartire, adesso – 7  

MERTENS dal 22’ del secondo tempo. Finisce con dieci, diconsi dieci, reti in meno rispetto allo scorso campionato. Meritava la panchina da settimane, non solo stasera. E il riposo gli giova: entra e quasi segna, ma Cordaz devia sul palo – 6

Avrebbe meritato un gol di chiusura, questo sì – 6  

La bandiera del Napoli

INSIGNE. Un campione fino all’ultimo. Certo, sull’esatta definizione di Insigne potremmo discutere per ore senza trovare un accordo (campione, fuoriclasse, bravo giocatore). Ma per il Napoli è una bandiera, soprattutto dopo una partita del genere e due assist meravigliosi e vincenti – 7,5

Finta un passaggio vicino e invece la teleproietta verso Milik, che ci fa sognare con uno dei suoi perfetti colpi di testa. Sempre suo l’assist per Callejon. Per me è il Napoli, questo Insigne – 8

HAMSIK dal 30’ del secondo tempo. Conclude un campionato paradossale: tutti i record personali centrati (gol e presenze) ma tanta incisività mancante. Forse è l’età, forse no – 6

Sarà quel che sarà, ma io gli sono profondamente affezionata. Un vizio d’amore, lo so – 6  

La Grande Bellezza

SARRI. Viviamo l’era dei populismi, cara Ilaria, e il popolo lo acclama come un sovrano. Sarri è il nuovo re di Napoli, proprio come ai tempi di Lui. Ringrazia, s’inchina, si commuove. Ha regalato tantissima bellezza e novantuno punti riassumono un secondo posto mostruoso. Un Napoli da ricordare ad imperitura memoria. La Grande Bellezza sarrita ci ha riempito gli occhi ma ci lascia qualche dubbio sulla testa e la pressione da reggere (ma che senso ha dire che lo scudetto l’abbiamo perso in albergo con una partita ancora da giocare a Firenze?) e l’ossessione dei titolarissimi. Continueremo ad amare il Napoli anche senza di lui – 7

Una stagione straordinaria, conclusa a 91 punti e sempre in lotta per il primo posto. Non credo riusciremo a dimenticarla tanto presto. Il Napoli di Sarri è stato bellissimo. In merito ai populismi, li ho sempre giudicati più che pericolosi. È stato bello vivere questo campionato. Alla fine è sempre meglio ricordare le cose belle. Per farlo, occorre sapere quando è il caso di metterci un punto. Un Napoli straordinario – 7

ARBITRO BANTI. In ballo c’era il destino del Crotone e poteva essere un partita rovente. Non lo è stata e lui si è riposato, voto 6. E con questo è tutto Ilaria mia, voto 10. È stato bello ritrovarci ogni settimana. E il nostro è un arrivederci, non un addio, novantuno baci

Il fallo su Hysaj era almeno da giallo, ma non ha inficiato nulla. A te, Fabrizio, anche una lode. Mi mancherai e mi mancheranno i nostri lettori, persino gli insulti. Ci vediamo per le amichevoli: sarà un piacere ricominciare – 10

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