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Napoli-Udinese 4-2, pagelle / La notte dei quasi miracoli. Sulle montagne russe del fato

Lo stacco di Albiol, il sugello di Tonelli, la qualità di Zielinski, l’emerito Insigne. Si va a Torino a -4

Napoli-Udinese 4-2, pagelle / La notte dei quasi miracoli. Sulle montagne russe del fato

REINA. Al San Paolo è la notte dei quasi miracoli, sulle montagne russe del Fato (il cielo è sempre più blu, cantano a Crotone), e Zio Pepe il Partente si esercita bene coi piedi, imbeccando spesso Milik. In porta però c’è da impazzire: un paio di parate, una traversa e due gol bianconeri, di cui uno in fuorigioco. Ma lui poteva poco o niente – 6

Fabrizio, ma noi davvero vogliamo fare le pagelle serie di una serata così? Quando Reina già nella prima mezz’ora non si è fatto sorprendere da una palla insidiosissima nel garbuglio della nostra area e poi alla fine del primo tempo ne ha tolta una dalla rete con la punta delle dita? Dopo non ho capito più niente, Fabrizio. C’era un solo obiettivo: pensare fortemente che si poteva e doveva vincere, anche per noi dall’altro lato – 7  

Il faticatore albanese

HYSAJ. Stasera la destra è solo Zielinski e il faticatore albanese contiene soprattutto, anche se Jankto gliela fa alle spalle. Indi entra Mertens in campo, nella folle ripresa, e lui si ritrova tra i piedi, in piena area avversaria, una palla d’oro: ne esce fuori un tiraccio deviato – 6

Si è tirato appresso più jastemme Jankto che tutte le cose storte che possono andare in un mese – 6

Lo straordinario stacco di Raoul

ALBIOL. Tocca a lui guidare la difesa senza l’amicone Kalidou e la retroguardia azzurra sperimenta più degli altri compagni la follia del Dio della Pelota. Due gol subiti e due gol fatti, tra cui quello dell’Ispanico Nostro. Un’altra rete decisiva, come al Genoa, tirando per i capelli la ciorta dalla parte giusta: il Crotone pareggia e pareggia anche lui, cioè noi – 7

Orfano di Koulibaly (e non a caso prendiamo due gol), al 3’ della ripresa non molla di un centimetro e difende addirittura da terra, dopo essere caduto. Lo stacco straordinario per il gol del pareggio vale il bacio accademico 7

TONELLI. Eroico e testardo, per tanti versi. Ed è sua la cabeza del quarto sigillo, che fa tirare il fiato a un popolo intero – 7

La testimonianza, la conferma. Il sugello – 7

La forza della disperazione di Mario

MARIO RUI. Il primo quarto d’ora del Napoli è arrembante e lui arremba in coppia con il Magnifico. Ma dalle sue parti imperversa Balic e gli tocca chiudere, talvolta con disperazione – 6

Pure Zampano non scherza in quanto a rotture di balle, Fabrizio. Ma lui non demorde. La forza della disperazione aiuta a vincere – 6

Il migliore del centrocampo

ZIELINSKI. Il migliore. Il mi-glio-re, Ilaria cara. San Pietro pompa frenesia e tantissima qualità nella terra di mezzo e poi spacca in due la trequarti di destra. Flagella, martella e serve la palla del primo pareggio a Insigne. Va anche al tiro al culmine di una meravigliosa combinazione con Hamsik e Milik – 7,5

Il centrocampo risplende grazie a lui, concentrato tranne che in pochi attimi in cui sbaglia qualcosa, ci crede dal primo istante all’ultimo. Tocca forse meno palle degli altri, ma quelle che tocca le trasforma in oro – 7,5

DIAWARA. Può lo guardi giocare e più pensi che questo benedetto ragazzo, che ha un portamento naturale da leader, avrebbe meritato molto di più, nel senso della continuità e dell’alternanza con Jorginho – 6,5

Epperò si perde la palla che porta all’1-2 – 5,5

HAMSIK. Il Capitano distende le ali, gioca e corre e aggiusta pure la mira. Bizzarri gli respinge un tiro da fuori area. Nella ripresa, Insigne gli dà la classica palla da sinistra verso il centro e lui spara di poco fuori. Una prestazione confortante – 6,5

Sfiora due volte il gol, ma non brilla. Se non sbaglio ha lisciato anche una palla – 6

Il risparmio di Dries

MERTENS dall’11’ del secondo tempo. Sarri gli dà più di mezzora e lui finalmente ritrova la vena giusta, in una posizione diversa. Movimenta la linea dei tre che si affaccia sulla trincea di Milik e poi infila il corridoio giusto per Callejon: da qui origina il terzo gol azzurro – 6,5

È forse per fermare lui, che entra più fresco in corso d’opera, che l’Udinese rompe gli schemi mantenuti fino ad allora. Dà movimento fino a quando il risultato non è in saccoccia, poi si risparmia. E fa bene – 6

 CALLEJON. Dà la sensazione di risentire più di tutti gli sbalzi della squadra, sul saliscendi emotivo della trentatreesima giornata. Il suo piede figura nei due gol del ribaltone: dapprima Albiol, poi Milik – 6,5

La sua non è una partita che rimarrà nella storia, ma l’intervento nei gol sì – 6,5  

ROG dal 37’ del secondo tempo. Sarri anticipa di almeno tre minuti il suo ingresso in campo. Entra prima del quarantesimo della ripresa e questa è una notizia. Come diceva Mao ogni marcia comincia con un piccolo passo – senza voto

Quasi dieci minuti di gioco!! Fabrizio, sono cose grandi! – sv 

Il tacco di Milik

MILIK. Almeno in questa fase, dove le gambe sono stanche come la testa, la sua freschezza è l’opzione migliore là davanti. E segna ancora in versione casalinga – 7

La freschezza del polacco fa emozionare. Anche il suo tacco. È suo il gol del sorpasso, sue le lacrime dei tifosi, sua la speranza che rinasce – 7,5

ALLAN dal 28’ del secondo tempo. Il Napoli passa in vantaggio e tocca a lui riportare la squadra alla legalità sarrita del quattro-tre-tre – 6

Entra quando ormai i giochi sono fatti. Controlla che tutto vada bene e tiene tutti compatti – 6

Il migliore ad honorem

INSIGNE. Il migliore ad honorem, anzi emerito come papi e presidenti, un’anticchia dietro Zielinski. Vive una serata di grazia notevole tra agganci al volo e piroette sulla sinistra. Da manuale il gol dell’uno a uno: si porta la palla avanti e tira in corsa – 7,5

La maggior parte delle occasioni ha inizio con lui, che ha un’intesa con Milik come la ha con Mertens quando Dries è in forma. Nel recupero, ha letteralmente insallanuto il difensore e, mentre l’altro cercava di strattonarlo, lui gli ha delicatamente detto a denti stretti “scendimi di dosso”, si è allungato la palla ed è andato a segnare. Ma come si fa a dire che non è un giocatore fondamentale?? – 7,5  

SARRI. Dopo la mano letale di Donnarumma, il destino torna a visitare in forma benigna il suo Napoli meno stanco del solito e di nuovo micidiale nel tabellino delle marcature. A un passo dall’Inferno del meno nove, in una manciata di minuti è arrivata la luce paradisiaca del meno quattro. E ora Torino. E non è detto che il pareggio non vada bene – 6,5

Sinceramente, Fabrizio, non so se arriverò a domenica e nutro seri dubbi di arrivare fino a lunedì. Nel caso, mi raccomando al coccodrillo, tu e Max: “Ci ha sempre creduto e questo è stato il campionato più bello, emozionante e pieno di speranze a cui abbia mai assistito”. Perché andare a Torino a -4 è roba da pochi privilegiati. Aspettare una partita in questo modo pure. Cercare i segni del destino negli avvenimenti e nelle rovesciate, poi, è qualcosa che potremo raccontare ai nipoti, comunque vada. L’attesa è attesa, Fabrizio, contiene possibilità, voglia di riuscire, una concentrazione e una forza mentale che riempie le giornate – 6,5

ARBITRO CALVARESE. Senza offesa per il Var, anche i ciechi hanno visto il fuorigioco di Jankto – 4

Almeno lo ha consultato, il Var! – sv  

 

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