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Koulibaly ha colpito quella nuvola di ciorta che non ci lascia mai in pace

Il leone nero ha ruggito nel salotto buono del calcio italico. Senza permesso ha rovinato la festa come Spartaco a Capua

Koulibaly ha colpito quella nuvola di ciorta che non ci lascia mai in pace
Photo Matteo Ciambelli

Dove vai?

Dove vai? Dove? ma ti rendi conto che non si può? Hai solo ali di cera, e con quelle non arrivi al sole. Già, ma c’è la Luna e quella è capace di cambiare le maree, e non mi scioglie, non ci scioglie, ci innalza e mi spinge a prenderlo. Ma lassù è impossibile, ci sono loro, ci sono ancora loro. Adesso io lo prendo, li gonfio, li stordisco e poi ci penseremo. Sai che bello? All’ultimo, in un angolo faccio rotolare come una saetta una sfera con le facce di tutti quelli che ci stanno sorreggendo da settembre! Tutti? sei sicuro proprio tutti? Non importa io per adesso volo a prenderlo, e poi dopo ci pensiamo.

Il leone nero ruggiva nel salotto buono del calcio italico

E così l’armadio di ebano, il sole d’Africa, il leone nero ruggiva nel salotto buono del calcio italico. Senza permesso rovinava la festa come Spartaco a Capua, e nominava gladiatori fini maestri pallonari. Josè buttala in alto, buttala! va a colpire quella nuvola di ciorta che non ci lascia mai in pace, quella che ha fermato due volte Arkadiusz e due volte Faouzi, valla a prendere quella si frantuma ed io la mando in fondo ad un sacco a morire. Mandala Josè, io affondo non temere. E Kalidou arrivò lì, come l’Orlando di Boiardo innamorato e pazzo della città che si è inchinata ad un sogno e che vive come il coccodrillo di Peter-Pan, con una sveglia che non nasconde il ticchettio ma ancora non suona per destarla.

L’ho presa e ho visto i loro occhi pieni di paura, e i loro cori pieni di odio silenziati dall’urlo che saliva dalla Sanità fino a qui fuori. L’ho presa come Amadou quando eravamo a meno nove, come Lorenzo e Raoul quando eravamo sotto in casa. L’ho presa ed io lo sapevo perché erano novanta minuti che li avevamo messi in mezzo, li abbiamo visti spaesati, li abbiamo costretti a prendersi ammonizioni, a perdere tempo. Li abbiamo mandati in confusione come quella volta che i tedeschi non sapevano più cosa fare per fermare quell’onda popolare che si era abbattuta su di loro. Ce l’abbiamo nel Dna, noi sappiamo resistere, incassare, agonizzare ma non moriamo perché da queste parti la gioia è troppo bella per non respirarla e donarla.

All’ultimo giro

Senti? lo sentite? Guagliu’! Un boato, un urlo rauco, una liberazione, che esce da ogni finestra, dai balconi, dalle pizzerie, dai pub da ogni angolo del pianeta dove batte un’anima napoletana. Lo sentite? credevamo fosse impossibile ed invece dovevamo solo buttarla in alto, li dove non arrivano tutti, dove non arrivano le cattiverie, gli aiutini, i dubbi, le malelingue, li dove l’aria è più pura e solo chi ha la follia di volare può arrivarci.

Dova vai? Dove? ma ti rendi conto che non si può? Io mi avvio, vado a nome vostro, a nome di tutti voi, vado a prendere la chiave per entrare nella storia, ma non una qualunque, ma nel capolavoro assurdo che è quest’anno calcistico. È l’ultimo giro, l’ultima lancetta sta scoccando, fai presto. State sereni, ascoltate, sentite? riuscite a percepire dentro? vedete? tutti lo sanno che adesso qualcosa accade, ho visto la faccia di Pjanic, poi quella di Howedes e quella di Higuain.

Devono stare zitti

Hanno chiesto alla nuvola di coprire l’orologio e accorciare il tempo, ma questa sera niente può impedirci di cambiarlo, questo tempo. Devono stare buoni, li abbiamo costretti a giocare a pallone, e noi a pallone sappiamo giocarci. Devono stare zitti con questi cori, con questa monnezza che ci vomitano addosso. La devono smettere. Allora la butto lassù Kalidou? Buttala che sovrasto il senso logico e vi catapulto nella follia più bella che un popolo che vive per questa maglia può realizzare. Al sole non ci siamo ancora arrivati è vero, ma stiamo illuminando un percorso asfaltato con il coraggio di una squadra di leoni. Abbiamo un sogno nel cuore, e voi siete con noi, a portarci a passeggio sulle nuvole.

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