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Juventus-Napoli, la probabile formazione: i titolarissimi, poi si vedrà

La nostra idea sulla formazione di stasera, sui ballottaggi e sulle possibili scelte in vista del match contro la Juventus.

Juventus-Napoli, la probabile formazione: i titolarissimi, poi si vedrà

Le ipotesi del Napolista

Ne abbiamo già scritto, ovviamente. È anche giusto che Sarri si ritrovi con dei dubbi alla viglia della partita più importante. Quindi, Mertens e Hamsik (i giocatori apparsi più provati dalla stanchezza) in campo e Zielinski e Milik in panchina, pronti a subentrare. Ne parliamo meglio sotto, ma la probabile formazione non dovrebbe andare troppo lontano da questi concetti. Differentemente da Allegri, che ha dei dubbi ancora sostanziali e sostanziosi, Sarri ha solo il dolce tormento della decisione. Anzi, del risultato legato alle sue scelte iniziali. Nove undicesimi sono scontati, gli altri due gli varranno un titolo domani, in ogni caso: genio o inadeguato. È l’inevitabile codice binario del pallone. Di chi gioca per vincere.

Hamsik – Zielinski

Per quasi due anni siamo stati abituati a pensare a una formazione con Hamsik inamovibile, e con il ballottaggio Allan-Zielinski dall’altra parte del centrocampo. Sono cambiate alcune cose, Marek è in difficoltà (praticamente da inizio anno, ininterrottamente) e Piotr è Allan è diventato irrinunciabile. Inoltre, Piotr è parso bello sveglio nelle ultime chiamate alle armi. In ogni caso, come da titolo: riconoscibilità e riconoscenza orienteranno le scelte iniziali di Sarri, poi si vedrà. Tatticamente, con Hamsik vicino a una condizione accettabile, non sarebbe una decisione stupida: la regia illuminata dello slovacco per conoscere la bestia-partita, gli strappi ad alta qualità di Piotr qualora servisse cambiare registro. Tra l’altro, contro un avversario che preferisce (eufemismo) chiudere gli spazi piuttosto che aggredirli. Tutto dipende dalla presenza a Torino del vero Hamsik. Farebbe comodo. Per cercarlo, bisogna inserirlo dal primo minuto. Così ha pensato Sarri, così farà (secondo noi).

Mertens – Milik

Stesso discorso, ma qui c’è un 5% in più per il polacco. Una roba simbolica, perché quello di Arek è un nome che pesa. In panchina, nella distinta per le formazioni, per le alternative che può garantire al Napoli. Il discorso-Mertens non è molto dissimile da quello fatto per Hamsik, appena sopra. Dries è in calo, non segna da tempo (Napoli-Roma il suo ultimo gol) e va a corrente alternata (per non dire maluccio) anche nella costruzione offensiva. A parte qualche sprazzo, ma lo scadimento di forma non cancella il talento, finisce giusto per attenuarlo.

Detto questo, Dries dall’inizio per provare a muovere – letteralmente – Chiellini e Benatia; per provare ad accorciare il Napoli in poco spazio, così da richiamare fuori la difesa posizionale della Juventus. Poi, dopo, dentro Milik a fare la stessa cosa ma anche ad attaccare la porta in modo diverso. Anche qua l’idea non sarebbe malvagia, solo che serve il miglior Mertens per applicarla. Vedremo se Sarri lo ritroverà a Torino, nella notte più importante.

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