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I vantaggi dell’operazione Verdi al Napoli

Piace a Sarri, avrebbe tempi di inserimento più brevi. Certo le squadre si fanno a giugno, non sempre può ripetersi l’operazione Ciccio Romano

I vantaggi dell’operazione Verdi al Napoli

La Juve è sempre dietro

La reale forza di questo Napoli in pochi l’hanno capita.

Forse neanche i tifosi più accaniti sono riusciti a percepire il valore di una squadra che sta facendo un campionato pazzesco.

Nonostante abbia come avversaria (l’unica rimasta ormai) una delle Juventus più forti di sempre.

Nonostante che questo incubo a strisce bianconere non sia riuscito ancora a superare gli azzurri, a dispetto del mare di punti fatti dalla squadra di Allegri (due in più della scorsa stagione, solo nella stagione dei record di Conte la Juve seppe fare meglio).

Juve che quest’anno forse non riuscirà proprio a raggiungere il Napoli.

Anche se quella della squadra bianconera resta l’ossessione di gran parte dei tifosi azzurri. L’argomento di discussione che annebbia la mente, quella zavorra da lasciare a terra se si vorrà davvero volare in alto.

Persino tutte le polemiche su Cagliari-Juventus fanno dimenticare a tutti la cosa più importante: al comando c’è il Napoli e la Juve insegue.

La Restaurazione

E le controversie intorno al VAR (il cui utilizzo corretto è stato spiegato ancora una volta da Il Napolista in maniera egregia) potrebbero finire per fare il gioco di chi il VAR lo vuole depotenziare, se non abolire.

Più che preoccuparmi di capire perché il VAR non sia usato per tutti allo stesso modo, mi preoccuperei dei sorrisini su SKY di Allegri e Mauro del tipo “ve lo avevamo detto noi che il VAR non serve, anzi che è dannoso”.

Segno che la campagna per la restaurazione della discrezionalità arbitrale non è per niente finita, anzi…

Intanto il Napoli vince ancora. Vince con una ritrovata calma, con tanta pazienza e fidandosi della forza del suo gioco. Nonostante il fatto che la gran mole di gioco non avesse prodotto gol per ben 65 minuti. Con due pali che avrebbero finito per innervosire un Napoli diverso, un Napoli di altre epoche.

Risparmio di energie

Inutile tornare a parlare di maturità. Molto più utile pensare che forse il nuovo modo di gestire le gare in questa stagione abbia avuto come risultato un discreto risparmio di energie che torna buono nei momenti chiave. Quella squadra che ad alcuni tifosi sembrava cotta, stanca, quasi in caduta libera, produce un gioco meno sfavillante, ma spesso più redditizio. Il Napoli ha forse smesso per sempre di segnare caterve di gol, ma vince le partite difficili.

La controprova ci sarà al rientro dalle vacanze, con la visita al recente incubo bergamasco. Forse la sconfitta in Coppa Italia farà bene al Napoli. Forse questi giorni di stop serviranno a recuperare energie, soprattutto mentali.

Sicuramente l’Atalanta di Gasperini non fa sconti a nessuno. Ha già tolto due punti alla Juventus e 3 alla Roma, oltre ad aver eliminato gli azzurri dalla Coppa Italia.

Ma questo Napoli non può avere paura di nessuno. E nei prossimi giorni capiremo quale Napoli si schiererà all’Atleti Azzurri d’Italia.

Verdi

L’opzione Simone Verdi sembra non essere solo una boutade giornalistica. Le parole di Sarri nel post partita hanno svelato molto. Di sicuro la trattativa per l’acquisto di Verdi spazzerebbe via in un sol colpo due luoghi comuni molto in voga a Napoli, ovvero il presidente pappone che non spende e l’allenatore ingenuo che non si occupa di mercato. Comunque vadano a finire le cose appare chiaro che l’assalto al talento del Bologna è frutto di una strategia a 3 tra Sarri, Giuntoli e De Laurentiis.

Con tutti i distinguo del caso, però. Perché le operazioni di gennaio possono riuscire benissimo, ma anche no.

Ciccio Romano

I paladini del mercato di gennaio portano sempre l’esempio di Ciccio Romano, l’acquisto nel “mercato di riparazione” che rivoluzionò il Napoli del primo scudetto, per affermare quanto sia importante rinforzare la squadra in corso d’opera.

Quello di Romano resta un ricordo tanto caro ai tifosi, ma in realtà è poco paragonabile al calcio attuale.

Infatti, l’acquisto fu fatto ad ottobre (finestra di mercato all’epoca) e non a gennaio. Ciccio Romano esordì nel Napoli dello scudetto il 26 ottobre 1986, settima di campionato, vittoria in trasferta contro la Roma per 1-0. Per la cronaca, quell’anno la Serie A iniziò il 14 settembre, ovvero 42 giorni prima.

Era un altro calcio (rose più ridotte), il singolo incideva maggiormente, il mercato di riparazione si faceva ad ottobre. Nel calcio attuale le squadre si fanno a giugno, e difficilmente gli acquisti di gennaio rivoluzionano le squadre. Anche perché una squadra come il Napoli ha bisogno solo di alcuni rinforzi, disponibili soprattutto ad aspettare il proprio turno. E su questo Sarri è stato chiarissimo.

I tempi di inserimento

In ogni caso, il vero grande vantaggio dell’eventuale operazione Verdi, oltre al talento del calciatore, potrebbe essere un tempo di inserimento più rapido, visto che il ragazzo è stato già allenato da Sarri per due anni.

Magari l’acquisto di Simone Verdi servirà ai tifosi per dimenticare i tanti calciatori accostati al Napoli o gli ex ancora rimpianti. Calciatori il cui rendimento, a lungo andare, dimostra che c’era poco da rimpiangere. Resto convinto che i vari Berenguer, Gonalons, Strinic e Zapata molto difficilmente troverebbero posto tra i titolari del Napoli.

Ne sapremo di più al ritorno da questa mini vacanza della Serie A.

Serie A che saluta il ritorno di un vecchio amico. Walter Mazzarri, come ha già scritto Il Napolista, è l’uomo più adatto a rilanciare il Torino. Spero per lui che stavolta il biglietto della lotteria se lo tenga ben stretto e non se lo lasci sfuggire via come più volte successo a Napoli.

Se il Napoli è cresciuto così tanto, fino a divenire una realtà del calcio nazionale ed internazionale, lo si deve un po’ anche a lui, così come a Rafa Benitez.

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