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Repubblica: Milan nel mirino dell’Uefa, senza rifinanziamento rischia anche l’iscrizione alle coppe

Le conferme sugli accertamenti e i tempi sempre più stretti nel rapporto Milan-Elliott spingono la confederazione a chiedere ulteriori garanzie sul progetto. In palio c’è anche il settlement agreement.

L’articolo di Repubblica

Nuovo fronte sul caso-Milan. La Repubblica scrive come da Nyon, sede dell’Uefa, siano particolarmente attenti alle notizie sugli accertamenti in corso sulla somma versata per l’acquisizione delle quote rossonere. Ci sarebbero anche i potenziali nuovi investitori che, «spaventati dalle variabili esterne come appunto quelle tributarie, avrebbero congelato l’interessamento. Sono perplessi anche per gli scarsi introiti del Milan cinese in Cina e per i piani nel teorico cuore del business, ancora in embrione a 9 mesi dal closing». Tra questi nuovi soci eventuali, ci sarebbe anche una cordata di Dubai che «stava avanzando verso un’offerta consistente».

Oggi ci sarà un consiglio di amministrazione. Repubblica segnala come per Fassone «sarà difficile eludere due temi scabrosi, riconducibili alla liquidità finanziaria di Li: l’ultimo aumento di capitale di 16 mln su 60 e il rifinanziamento del debito di 303 mln col fondo Usa Elliott (183 della rossoneri Lux di Li e 120 del Milan società), in scadenza a ottobre. Rinviare tutto è l’obiettivo della dirigenza, garante della solidità economica dei cinesi. Berlusconi l’ha ribadita in campagna elettorale, ma sulla vendita a Li, dopo le anticipazioni di Stampa e Secolo XIX, è arrivata ieri la conferma che nelle scorse settimane la Guardia di Finanza ha trasmesso al procuratore aggiunto Fabio De Pasquale tre segnalazioni di operazioni sospette, inviate secondo prassi da banche, intermediari o altri operatori finanziari all’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, quando sospettano operazioni di presunto riciclaggio».

La smentita delle smentite

Quindi, al di là della smentita immediata di Francesco Greco – dopo il primo pezzo de La Stampa -, sta ora ai pm milanesi fare gli accertamenti del caso. E aprire un fascicolo, eventualmente.

Ora, però, Fassone è alle prese con una doppia gatta da pelare. Leggiamo: «Vuole prendere tempo, per dare ossigeno all’indebitato Li, e trovare in fretta chi rifinanzi  il debito con Elliott. Il rifinanziamento, soprattutto, è decisivo per l’Uefa, che dopo la bocciatura del voluntary agreement a dicembre, dovuta proprio all’assenza di garanzie sul rifinanziamento e sul patrimonio di Li, a fine marzo farà nuove verifiche. Il Milan ha fornito rassicurazioni a Nyon, ma l’Uefa chiede che il rifinanziamento venga ratificato almeno 6 mesi prima della scadenza del debito con Elliott. Intende arrivare a fine aprile all’accordo sul settlement, il patteggiamento delle sanzioni sportive per il mancato rispetto del fair-play finanziario. Il tempo è nemico: se il Milan si qualificherà per l’Europa League, potrebbe iniziare i preliminari addirittura a metà luglio. Soltanto nel remoto caso di mancato settlement rischierebbe a fine maggio il dossier peggiore, con l’esclusione dalle coppe».

Ultima notizia, tutt’altro che positiva: l’Uefa ha sollecitato la Covisoc per un confronto su uniformità di regole e criteri per quanto riguarda il caso-Milan. È una richiesta che si può sintetizzare così: ma voi, care istituzioni sportive italiane, come avete vigilato su questa transazione?

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