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Sconcerti, Napoli-Juventus: «Dybala più completo, ma Insigne è sfruttato meglio»

L’editoriale di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera: «Dybala gioca troppo lontano dalla porta, la crescita di Insigne mi sembra miracolosa».

Sconcerti, Napoli-Juventus: «Dybala più completo, ma Insigne è sfruttato meglio»

L’editoriale sul Corriere della Sera

Intanto, la condizione. Parte da qui, Mario Sconcerti, per parlare del “vero” duello di questa sera. Insigne contro Dybala, il tema centrale dell’editoriale pubblicato sul Corriere della Sera: «Lorenzo è nella sua condizione migliore, Paulo l’ha perduta per strada. Non sono dettagli, ma nemmeno pietre miliari. Dybala ha più occasioni di cambiare la partita perché gioca in più spazio e sa evitare l’uomo. Può diventare decisivo in qualunque momento. Da qualche tempo gioca in modo più atipico, è diventato in campo quasi più attore che giocatore. Non gli ha giovato arretrare fra le linee, Dybala ha un terzo dell’autonomia di Messi quando parte in dribbling, ma la sua stessa conclusione».

C’è una piccola, velata critica ad Allegri in queste parole. Perché, per Sconcerti, Dybala è un attaccante. E allora Insigne diventa complementare all’argentino, «è più tattico, gioca costantemente per la squadra anche se non rinuncia mai al suo dribbling. Infatti segna meno di Dybala, ma fa segnare di più. Difficile definirlo un’ala, è un uomo assist che gioca a sinistra, è un trequartista puro. Come il vecchio, miracoloso Garrincha, ha sempre la stessa finta che sempre gli riesce. Solo che ai tempi di Garrincha i terzini lasciavano all’attaccante il tempo di fermarsi e danzare sull’erba.Oggi sei subito assalito, è molto più difficile. Trovo miracolosi il rendimento di Insigne e la sua crescita».

Completezza

Per Sconcerti, il confronto diretto premia l’argentino: «Dybala è più completo e meno ripetitivo, anche se la sua crescita è abulica.  Quando un fantasista viene sottratto all’avversario arretrando, comincia a pensare da mezzala, al passaggio corto, cioè al disimpegno elegante, non allo scatto ultimo che porta al tiro. In questo modo, è come tenere una Ferrari in garage diventa estetica, non potenza. È certo che non
gioca nel suo ruolo e questo lo limita. Insigne ha qualcosa meno, ma è unico e utilizzato al meglio, il gioco del Napoli passa da lui. Mi sembra quasi eterno».

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