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Sconcerti: «L’Italia non è ancora una squadra»

Il commento di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera: «È impossibile che giocatori così esperti rendano così poco nella partita più importante».

Sconcerti: «L’Italia non è ancora una squadra»

Il commento sul Corriere della Sera

Mario Sconcerti è molto severo con l’Italia, con Ventura, nel giudizio della prestazione degli azzurri in Svezia. Lo si capisce fin dalle primissime righe del suo commento sul Corriere della Sera: «Brutta partita, giocata male, buttata in parte anche via, ma modesta, mediocre nella mentalità e
nell’esecuzione. Non so cosa potrà fare la Svezia a Milano, ma l’Italia non è ancora una squadra, è un insieme di giocatori che non sa e non si preoccupa di capire cosa serve all’altro. La Svezia ha avuto fortuna, ha segnato nell’unico tiro in cui ha preso la porta, ma aveva almeno una voglia, era guidata dal bisogno di stare insieme. L’Italia non si è mai aiutata, è incredibile che giocatori di questa esperienza non abbiano capito una partita violenta ma elementare».

Il ct sul banco degli imputati di Sconcerti: «Credo non sia stata preparata bene, ognuno aveva il proprio io da preservare, nessuno ha mai veramente rischiato per la squadra. È stata una partita pessima perché minima, portata avanti come un’icona personale da ciascun giocatore, nessuna idea in comune. Forse eravamo troppo carichi, forse eravamo soli. Forse nessuno ha saputo creare un ambiente, un’atmosfera, un sentimento comune. È impossibile che giocatori così esperti rendano così poco nella partita più importante».

Non solo tattica

Una confusione che va oltre i semplici e puri errori di messa a punto tattica. E che si esprime nella scelta degli uomini: «Non entro nel merito delle scelte di Ventura. Non ne ha molte. Ma tenere fuori
Insigne è coraggioso fino allo sfregio. Verratti è una bella mezzala di trent’anni fa, tocca cinque volte il pallone prima di fare un passaggio. La diversità di Immobile non è fare il centravanti boa, ma cercare l’area col pallone al piede, è uno che sa pensare calcio, non è Boninsegna. Ma onestamente è tutta la squadra fuori asse, come deconcentrata, non capita, non spinta. Questa è la vera sconfitta di Ventura».

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