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Hamsik e Callejon: insostituibili anche in un periodo difficile

Sono i due calciatori che, in qualche modo, hanno “orientato” le scelte tattiche di Sarri. Non vivono il loro momento migliore, eppure il Napoli è in testa.

Hamsik e Callejon: insostituibili anche in un periodo difficile

Calciatori chiave

Chi sono gli uomini chiave per il sistema del Napoli? O meglio: al di là della specificità di ogni calciatore nel suo ruolo, quale elemento dell’organico di Sarri fa la differenza a livello tattico e concettuale? La domanda non prevede una risposta oggettiva, in ogni caso però la realtà suggerisce qualche nome. Tipo Insigne e Mertens, per esempio: il primo è diventato un vero e propria regista offensivo, la posizione di campo larga a sinistra non gli impedisce di essere sempre nel vivo del gioco, con numeri e fantasia da trequartista; il secondo rappresenta una scommessa vinta, ne abbiamo parlato tante volte, ha permesso a Sarri di supplire con le idee alle assenze di Higuain e Milik. Se ci pensiamo bene, però, ci accorgiamo che Hamsik e Callejon rappresentano qualcosa di più. Perché non sono calciatori replicabili.

Ecco, il punto è questo. Ed è una semplice riproduzione delle logiche di mercato nel calcio. Non esistono calciatori in grado di offrire il contributo composito di Hamsik e Callejon. Se il Napoli gioca in un certo modo (principi di possesso e gioco di posizione, difesa alta e linee compatte, sbilanciamento a sinistra nella costruzione della manovra, schieramento 4-3-3), è perché Hamsik e Callejon fanno le cose di Hamsik e Callejon. Fanno cose che nessun altro è in grado di proporre.

Oltre il gol

Non è difficile dire che in questo momento, e da alcune partite, Marek e José Maria siano in difficoltà. Dire che “sono stanchi” è una forzatura dialettica rispetto a una realtà che non conosciamo, perché di certo non stanno correndo più o meno del solito e comunque non abbiamo tutti gli strumenti per appurarlo. Certo, da osservatori possiamo dire di aver visto di meglio da parte dello slovacco e dello spagnolo, prestazioni più continue, giocate determinanti e cose così.

Allo stesso modo, però, non è facile andare oltre la mancanza del gol. Oltre l’incidenza del tabellino. È la natura del tifoso o dell’osservatore esterno, notiamo le cose più grandi e finiamo per trascurare i dettagli. Ma anche quelli fanno la differenza. E allora Callejon non è in forma (un gol e zero assist nelle ultime 11 partite). Ma intanto costruisce letteralmente il calcio di rigore assegnato ieri al Napoli, con un meraviglioso passaggio a liberare Allan tra le linee.

E allora Hamsik non è in forma. Eppure ha servito a Insigne un assist non banale per il gol allo Shakhtar. E ha messo insieme 22 passaggi chiave nelle 14 partite giocate in Serie A. Meglio di lui, solo Insigne e Ghoulam.

Imprescindibilità

Ecco, questo è una prima lezione numerica. Poi c’è quella tattica: la dimensione difensiva di Callejon (il lavoro in copertura che Insigne ha imparato con e negli anni è invece un aspetto genetico dello spagnolo), bellezza e necessità di Hamsik nella zona di maggior creatività del Napoli (la fascia sinistra), i tagli di José Maria alle spalle dell’esterno opposto, i 963 passaggi riusciti di Hamsik nelle sole partite di Serie A. Una media di 0.93 appoggi esatti per minuto, questo vuol dire che non passa un minuto di gioco senza che Marek giochi bene il pallone. È una quantità incredibile, considerando che esistono anche gli avversari, che il cronometro si ferma e tutte quelle strane regole che caratterizzano il calcio.

Insomma, Hamsik e Callejon sono calciatori imprescindibili per il Napoli. Non hanno sostituti, ma non solo nella rosa di Sarri. No, non ci sono calciatori così in senso assoluto, non è facile trovarli sul mercato e figurarsi se quelli che ci sono accettano Napoli. Tra l’altro, poi, per fare la panchina ad Hamsik e Callejon. Che tanto giocano loro e ci sono pure tutti i motivi per continuare a schierarli.

Anche perché la classifica (come i numeri dell’ultimo anno) ci dice che il Napoli è un sistema che funziona anche con un Hamsik e un Callejon in difficoltà. Ci dice che il Napoli che non ha mai rinunciato a loro, “regalando uno o due uomini” (tifo-cit), ha vinto 12 partite su 14. Le altre due le ha pareggiate. Ecco, qualora gli argomenti di sopra non vi avessero convinto, quest’ultimo potrebbe avere un maggior effetto persuasivo su di voi. Nel senso: Marek e José non sono al massimo, ma torneranno oppure succederà qualcosa che non li farà giocare. Qualora non succedesse niente, noi saremmo qui ad aspettarli. E un Napoli già grandissimo potrà diventare ancora più grande. E questa ultima considerazione non potrebbe essere più oggettiva.

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