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Il Festival del Cinema e di Diritti Umani: un’occasione per dare voce a chi non ne ha

A Napoli fino all’11 novembre con proiezioni gratuite tutte le sere e appuntamenti di approfondimento sui diritti umani

Il Festival del Cinema e di Diritti Umani: un’occasione per dare voce a chi non ne ha

Andrà avanti fino all’11 novembre, a Napoli, il Festival del Cinema e di Diritti Umani, un’occasione per parlare di diritti, uguaglianza, giustizia e verità che dà voce a chi voce non ha.

Inaugurazione a Poggioreale

Il Festival, quest’anno alla sua IX edizione, ha aperto i battenti lunedì scorso in un luogo simbolo, il carcere di Poggioreale. Ha inaugurato la rassegna la proiezione del documentario del regista Antonio Manco “Ni un pibe menos”, costato all’autore quasi tre anni di vita in una delle favelas più povere e pericolose di Buenos Aires.

In serata, Erri De Luca ha emozionato il pubblico dello Spazio Comunale Forcella. La proiezione del film di Alessandro Negrini “Paradiso” ha accompagnato le foto di Mario Dondero e i racconti della sua compagna Laura Strappa. Presentato anche il documentario sulla Terra dei Fuochi “TerraPromessa” di Mario Leombruno.

Ilaria Cucchi, la tortura e la dignità umana negata

La seconda giornata del Festival ha visto protagonista Ilaria Cucchi. Una testimonianza cruda ed emozionante a cui si è accompagnato il dibattito su “La tortura tra prevenzioni e sanzioni”.

Insieme ad Ilaria Cucchi sono intervenuti Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, e il papà di Davide Bifolco.

I tre simboli: mare, muri e filo spinato

“Abbiamo scelto uno slogan – afferma Maurizio Del Bufalo – che contiene tre simboli: il mare, quello che unisce i popoli ma può anche separarli, i muri, che hanno trovato tanti profeti in questi anni di migrazioni, e il filo spinato, che un tempo segnava le trincee nei conflitti ed oggi dovrebbe proteggere le società opulente dagli sguardi di chi fugge dall’inferno, in cerca dei propri diritti.

Il mare, i muri e il filo spinato sono tre icone che ricordano un passato di forti egoismi che incoraggia nuovi autoritarismi, altre diseguaglianze e altre sofferenze. Per noi, al contrario, essi rappresentano una sfida, sono limiti da superare perché tutti gli uomini possano diventare finalmente padroni del mondo, liberi di muoversi e vivere in ogni luogo del pianeta”.

Un festival per la gente semplice ma impegnata

Si parla di diritti umani attraverso gli occhi di tanti registi e di giornalisti, attivisti, protagonisti che hanno toccato con mano cosa vuol dire opporsi alla guerra, alla violenza, agli interessi delle lobby e dei governi di ogni latitudine.

“I nostri protagonisti sono detenuti, profughi, poveri – continua Del Bufalo – ma anche uomini delle istituzioni con la schiena dritta, che non si lasciano corrompere e sopportano gli attacchi della stampa e della politica del palazzo. Insomma gente semplice che da grande non voleva fare l’eroe, ma alla fine è stata costretta a battersi per non soccombere all’ingiustizia. E a loro è dedicato questo modo di fare Festival senza rumore, al loro sacrificio e al loro impegno”.

Le opere in concorso

La selezione delle opere comprende 20 film: 9 cortometraggi, 7 lungometraggi e 4 animazioni. I Paesi rappresentati nei film in selezione sono: Palestina, Usa, Italia, Grecia, Belgio, Bangladesh, Germania, Turchia, Norvegia, Argentina.

Le storie sono ambientate in Palestina, Kenya, Italia, Grecia, India, Bangladesh, Myanmar, Turchia, Serbia, Cile, Palestina, Cina.

Le opere presentate trattano tutti i principali temi dei diritti umani: ambiente, migrazioni, rifugiati, profughi, sparizioni forzate, tortura, salute mentale, diritto all’istruzione, diritti dei bambini, povertà, violenza, diritti delle donne, diritti dei lavoratori.

I prossimi appuntamenti

Sono ancora tantissimi gli appuntamenti del Festival del Cinema dei Diritti Umani. Domani, giovedì sarà la volta delle “stragi silenti”: un incontro sull’uranio impoverito e uno su Giulio Regeni.

Venerdì le donne migranti avranno la parola, raccontando desideri e speranze; si discuterà, inoltre, di accoglienza.

Sabato un ospite atteso prenderà parte in mattinata alla giornata di chiusura del Festival: Mimmo Lucano, sindaco di Riace, racconterà al Maschio Angioino la sua battaglia per i diritti dei migranti.

Le proiezioni dei film sono gratuite e in programma tutte le sere presso lo Spazio Comunale Forcella, in via Vicaria Vecchia n.23. Sul sito del Festival il programma completo.

 

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