Il commento di Condò sulla Gazzetta dello Sport: «immaginare quale riserva del Napoli possa assorbire un cambio di ruolo è irresistibile, i casi Bagni, Scirea e Pirlo».

Il commento sulla Gazzetta
Paolo Condò “approfitta” dell’infortunio di Ghoulam per fare uno storico dei cambi ruolo più fantasiosi e azzeccati nella storia del calcio. Il Napoli è reduce da un’esperienza di questo tipo, nome e cognome Dries Mertens. Da esterno a punta centrale, che risultati. Per questo, è quasi una suggestione obbligatoria pensare a una soluzione del genere anche per il ruolo di terzino sinistro.
Orfano di Ghoulam, Sarri potrebbe inventarsi qualcosa del genere. Leggiamo: «Quando Faouzi Ghoulam si è fatto male, la domanda che ci siamo posti tutti è se Maurizio Sarri, per sostituirlo in
pianta stabile, cercherà un’intuizione alla Dries Mertens. La risposta logica è no: perché sia pure arrugginito un giocatore di ruolo c’è (Mario Rui), e perché il mercato conservativo della scorsa estate ha lasciato uno spazio probabilmente ampio per le emergenze invernali. Ugualmente, il giochino di immaginare quale riserva del Napoli possa assorbire un cambio di ruolo ancor più radicale di quello felicemente toccato a Mertens è irresistibile: a noi, per esempio, è venuto in mente come Piotr Zielinski, oltre a saper usare entrambi i piedi, sia un autentico atleta, caratteristica necessaria per giocare terzino in una squadra di Sarri. Ma ovviamente il nostro è un puro esercizio».
Cambi di ruolo storici
L’idea di “spostare” Zielinski fa il paio con quella di e su Cuadrado, portata avanti da Allegri nelle ultime partite. Il colombiano potrebbe traslocare sulla linea difensiva, il suo arretramento sarebbe un ritorno indietro nel tempo (ha iniziato come esterno basso, ma era decisamente troppo offensivo), è una possibilità già sfruttata ma anche molto meno drastica rispetto a quella paventata per Zielinski. L’eventuale cambio di ruolo del polacco sarebbe da mettere vicino a quello dei grandi “mutanti” del passato. Condò ne cita alcuni: Scirea (da centrocampista a libero), Bagni (da esterno a mediano), e soprattutto Pirlo. Da trequartista a playmaker, con una doppia firma: Mazzone, per farlo convivere con Baggio, e poi Ancelotti in un Milan pieno di stelle. «Nacque così un sodalizio da sogno, e un fuoriclasse capace di segnare la storia del calcio italiano dei 15 anni successivi».