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Sumpter: «Il Napoli di Sarri come la Russia di Lobanowskyi: il collettivismo perfetto»

L’intervista a Repubblica dell’autore del libro “La matematica del gol”. «Guardiola è la perfezione matematica, ma c’è bellezza anche nella difesa di Mourinho»

Sumpter: «Il Napoli di Sarri come la Russia di Lobanowskyi: il collettivismo perfetto»
Lobanovskyi e Sarri

“La matematica del gol”

“La matematica del gol», sottotitolo “Quando la scienza entra in campo”. È il libro di David Sumpter, londinese, professore di matematica applicata all’Università di Uppsala, in Svezia. Applicare il metodo matematico al calcio, al gioco di Guardiola e non solo. Nel suo libro non sono citati né il Napoli né Sarri, ma concedetegli fiducia. E poi ci ha pensato Angelo Carotenuto, capo dei servizi sportivi di Repubblica, a indurlo a citare gli azzurri e l’allenatore toscano.

Lo ha intervistato sabato scorso. Sumpter ha accostato il Napoli di Sarri alla Russia di Lobanowskyi.

L’allenatore più puramente matematico è stato un sovietico degli anni ’80, Valerij Lobanovskyi. Era un ingegnere, sviluppò un modello in cui era bandita la ridondanza. I giocatori dovevano fidarsi l’uno dell’altro per contribuire alla creazione di un movimento collettivo perfetto. Costruì una squadra, la Dinamo Kiev, che pensava in termini di stile matematico sovietico. Oggi lo fa il Napoli, straordinario nel ridurre lo spazio dentro la metà campo avversaria, nella ricerca di geometrie migliori e nei movimenti difensivi sincronizzati: ricalca lo schema con cui si muove uno stormo di uccelli o un branco di pesci».

Il libro “La matematica del gol”

Guardiola è un modello di perfezione matematica

Parla anche di molto altro Sampter nell’intervista che oggi è stata citata da Gianni Mura (autopubblicità ma di qualità). Per lui, l’idea di bellezza del calcio «ha a che fare con la simmetria e con gli spazi». Elogia il gioco geometrico di Guardiola: «un modello di perfezione matematica». Però dice anche che:

c’è bellezza anche in una magnifica difesa. Il punto sta nella capacità di gestire lo spazio. Chi attacca lo crea, chi difende lo elimina. C’è matematica in entrambi gli atteggiamenti. L’esempio classico è l’uso delle linee difensive da parte di Mourinho all’Inter. Il seme d’origine è il cosiddetto “catenaccio”, l’atteggiamento per il quale voi italiani siete famosi nel mondo: una rete di difensori intorno alla porta, un’organizzazione capace di reggere pure di fronte a sette attaccanti. Anche il catenaccio ha dentro di sé un seme di bellezza matematica».

È tifoso del Liverpool e quando guarda i suoi Reds non c’è logica che tenga.

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