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Milan, entro novembre la verità su Yonghong Li: il club può diventare subito del fondo Elliott

Le prossime tappe per determinare il futuro del Milan: in caso di passaggio di consegne tra cinesi e americani, il nuovo presidente sarebbe Paolo Scaroni.

L’articolo di Repubblica

Novembre è il mese della verità, non si scappa. Secondo quanto riportato da Repubblica, la resa dei conti di Yonghong Li è praticamente dietro l’angolo. Tra pochi giorni, al massimo poche settimane, sapremo cosa e come diventerà il club rossonero. Anzi, diciamola meglio: scopriremo chi sarà il nuovo proprietario. Il quotidiano romano scrive proprio così: «Il Milan rimane cinese oppure diventa subito americano, del fondo Elliott, grazie al famoso prestito di 303 milioni di euro. In questo caso il
nuovo presidente potrebbe essere italiano e certo non inviso a Berlusconi: Paolo Scaroni, presidente dell’Eni con Berlusconi
premier».

Entro la fine del mese è attesa la prima parte dell’aumento di capitale di 60 milioni “promesso” dalla proprietà asiatica. Mancassero questi investimenti, Elliott prenderebbe subito il controllo del club. Fassone, impegnato in questo periodo nel tentativo di rifinanziare il prestito, resterebbe amministratore delegato. L’ideale, sempre secondo Repubblica sarebbe trovare nuovi soci, in modo da «garanzie a un prestito di lungo periodo, da ripagare con la quotazione a Hong Kong entro 3 anni».

Prossima tappa: il 13 novembre ci sarà l’assemblea dei piccoli azionisti, che approverà il bilancio del primo semestre 2017. Poi ci sarà da rispettare i patti con l’Uefa per evitare le sanzioni del Fair Play finanziario. Proprio in questo senso, il piano di sviluppo economico è stato esteso a tutto l’Estremo Oriente, la Cine quindi non è più “sola”. Al massimo, per rientrare degli ingenti investimenti di mercato si potranno/dovranno vendere un paio di giocatori. Tipo Donnarumma e Suso, per esempio. Sono loro i più appetiti, sul mercato.

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