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Meg: «Napoli offre tanto a livello umano, ma toglie altrettanto se non di più»

L’ex 99 Posse, ora solista. Vive a New York. Intervistata da Repubblica: «Lontano da Napoli, mi sento più napoletana»

Meg: «Napoli offre tanto a livello umano, ma toglie altrettanto se non di più»

Il pianoforte a sei anni

Maria Di Donna, Meg. Di Torre del Greco. Una vita nei 99 Posse. Da anni solista, sperimentatrice. Si racconta in una bella intervista all’edizione napoletana di Repubblica, intervista di Gianni Valentino. Il pianoforte a sei anni (“Non potevo immaginare che io stessa avrei composto, oggi so che è sufficiente un accordo per raccontare una storia”). L’occupazione universitaria. La laurea in Filologia dantesca. Adesso vive a New York. Il 22 dicembre sarà in concerto al Politeama. Ha vissuto a Roma, Milano, Torino, Barcellona, Londra, Stoccolma.

“Ha scelto di proseguire da solista – scrive Valentino – creando album sospesi fra dimensioni di canto spiritual e atmosfere rave party. Lirismo e celebrazione fisica”.

“Lavorativamente non ti permette tanto”

“E se le domandi dove nasce questa sintesi, lei spiega: «Mi sento la donna dei dualismi. Una figlia di Napoli. In me convivono il non terreno e il baccanale pagano-dionisiaco. Nelle composizioni esprimo la mia onesta intimità. I miei genitori – romantici incalliti – hanno insegnato a me e alle mie due sorelle Dadà e Angela la bellezza e il valore della musica”.

Di Napoli dice:

Napoli offre tanto a livello umano ma toglie altrettanto, se non di più. Ti logora. A un certo punto hai la sensazione di sopportarla e allora capisci che devi cercare la vita altrove. Lavorativamente non permette tanto, se hai speciali ambizioni. In realtà soffrivo e tolleravo aggressioni verbali e fisiche quotidiane: se sei una ragazza ti verrà detto qualsiasi cosa, specie se sei un po’ stravagante. Lontano da Napoli, mi sento più napoletana. E so che la città mi ha ispirato nella conoscenza delle persone che incontro, con un senso di solidarietà e di dolce umanità».

 

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