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Hamsik returns, il gol ma non solo: prestazione di alto livello per il capitano

Condizione in crescita, partecipazione alla manovra, un gol bello e determinante: Marek Hamsik è un’arma vecchia, eppure nuova, per questo Napoli

Hamsik returns, il gol ma non solo: prestazione di alto livello per il capitano

La giornata propizia

Il delizioso scambio al terzo minuto con Dries Mertens, chiuso con un tocco di sinistro di grande intelligenza, può essere la sliding door della stagione di Marek Hamsik. Un gol, ma anche il segnale chiaro che ci si aspettava in merito al ritorno del capitano. Che finora non aveva saputo essere decisivo, se si eccettua lo splendido assist per il gol di Callejon a Nizza. Marek era rimasto impantanato in una condizione lenta e allentata, in uno stato fisico – e quindi, a pioggia, anche tecnico e mentale – lontano dai suoi standard. Proprio lui, Hamsik, che degli inizi a mille all’ora aveva fatto una specie di marchio di fabbrica. Ne abbiamo scritto stamattina, solo in un’altra stagione lo slovacco aveva dovuto attendere otto partite di campionato per sbloccarsi. Era il 2014, in realtà la situazione era leggermente diversa perché allora ci fu il suo gol-illusione nella notte di Bilbao.

Poi, come detto, il segnale chiaro. Che è un suggello messo in anticipo a una prestazione di alto livello, dal punto di vista tecnico, tattico e fisico. Una partita intera in campo, questa è una prima buona notizie. E poi quattro tiri tentati, 134 palloni giocati (quota record per la squadra di Sarri), una percentuale di precisione nei passaggi del 95%. Una quota assurda, eppure addirittura la quarta tra i titolari del Napoli – lo precedono Koulibaly, Hysaj, Jorginho.

Napoli-Cagliari, partita diventata facile, è stata un’occasione sfruttata da Hamsik, una chance per finalmente all’altezza di una squadra finora perfetta nell’accoppiare estetica e funzionalità. Era la specialità di Marek, primo creativo della manovra di Sarri. Sta tornando ad essere il piatto forte della casa, tra giocate di classe e palloni raffinati per il gioco offensivo.

Sarri

Ha avuto ed ha ragione Sarri, nella gestione tecnica e comunicativa di Hamsik. Ha avuto ragione fino a ieri, perché Marek è stato un calciatore decisamente fuori forma. Ora non lo è più. Il tecnico azzurro ha avuto ragione oggi, quando ha in qualche modo stigmatizzato l’atteggiamento valutativo nei confronti del capitano del Napoli. Una frase semplice, un concetto elementare, eppure spesso dimenticato nel racconto dello slovacco: «Parliamo di un fuoriclasse, bastano 3-4 partite sotto tono e si fanno discorsi insensati sulla sua consistenza. Marek può fare un mese lontano dal top della condizione. È un giocatore straordinario, e oggi si è visto. Con lui in campo diventa tutto più facile per la squadra».

Quell’oggi si è visto è la sintesi del giorno che serviva, ad Hamsik, per certificare il suo ritorno. Certo, c’è ancora un po’ di distanza tra il contributo offerto dal miglior Marek della scorsa stagione (che ha giocato partite da cinque o sei occasioni create) e quello visto oggi contro il Cagliari. Ma siamo nel bel mezzo del processo di upgrade, si percepisce come la condizione fisica e mentale sia in crescita. È quello che volevamo vedere, anche più di un gol bello e determinante. Per il Napoli, ma anche per certificare che Hamsik è tornato. Il bello è che finora era mancato il giusto, a un Napoli sempre vincente e a volte bellissimo. Che ora ha un’arma in più, vecchia eppure nuova. Welcome back.

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