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La grande paura dell’Argentina: «¡Por Dios, no entró!»

Analisi, commenti e racconti del match della Bombonera: per i giornali argentini, ma anche per le statistiche, il problema è il gol che manca. Ora serve vincere in Ecuador.

La grande paura dell’Argentina: «¡Por Dios, no entró!»

Rassegna stampa

Il post di Argentina-Perù, nel paese delle pampas, si rincorre tra le pagelle ai calciatori e gli articoli che spiegano le tantissime combinazioni di risultati utili perché l’Argentina acceda ai Mondiali in Russia. Insomma, c’è tanto da dire. E tanto da leggere.

Sulla partita, ad esempio, merita uno sguardo il commento di Diario Olé, che in qualche modo “giustifica” la prestazione della squadra di Sampaoli ma al tempo stesso ne mette a nudo i problemi: «L’Argentina ha costruito almeno dieci occasioni da gol, ma non è riuscita a segnare. È stato il grande problema di questo girone di qualificazione». Per esprimere questo concetto, bastava e basterebbe anche il solo e semplice titolo scelto dal giornale, ripreso anche da noi: “¡Por Dios, no entró!”.

Le pagelle

Per le pagelle, invece, ci spostiamo sul Clarin, che non conosce mezze misure. Voto 7 per Mascherano, addirittura 8 per Messi. La partita del fuoriclasse del Barça viene definita così: «Ha costruito tre occasioni da gol per Benedetto, una per Rigoni e un’altra ancora per Papu Gomez. Anche lui è andato vicino al gol, tre volte. Si è proposto, si è fatto vedere, non si è nascosto nelle pieghe del gioco. Potrebbe essere messa in discussione solo per due calci di punizione imperfetti, sarebbe un’ingiustizia per qualcuno che ha dato tanto». In effetti, la prova di Messi è apparsa davvero una preghiera in un deserto, tattico e di idee.

Impietose, invece, le bocciature per Di Maria e Banega (voto 3), giusto un gradino più su c’è il centravanti Dario Benedetto. Che, solo ieri, era il prediletto degli argentini (il 75% dei tifosi lo voleva al posto di Icardi) ed è sembrato distante dal poter fare la differenza in certi palcoscenici.

Sampaoli

Il tecnico ex Siviglia è parso ottimista, a fine partita: «Rimaniamo fiduciosi e speranzosi, se giochiamo con la stessa convinzione contro l’Ecuador non ho dubbi che saremo al Mondiale.. La situazione non è comoda o semplice, certo, ma la qualificazione dipende solo da noi».

Nel commendo di Diario Olé, qualche colpa viene data anche all’allenatore: «Nessuno ha salvato l’Argentina, tantomeno Messi o Mascherano. La mancanza di idee, di velocità e di imprevedibilità nella manovra hanno portato a questo risultato». Il tema è sempre quello del gol che manca, e non è un caso: in 17 partite di qualificazione, la Seleccion ha segnato appena 16 reti. “¿Por qué no entraron?”, si chiede ancora Diario Olé riferendosi alle occasioni da gol fallite. «Sfortuna, ma anche imprecisione degli attaccanti. Benedetto, per esempio, ha giocato in modo contrario rispetto alle prove che ogni domenica lo portano al gol proprio alla Bombonera, con la maglia del Boca».

Tra quattro giorni un’altra occasione, l’ultima. Vincendo in Ecuador, l’Argentina si assicura almeno un posto al playoff. Probabile che un successo porti direttamente la squadra ai Mondiali. Ma la paura serpeggia, eccome. Tanto che gli argentini, quasi per spirito di condivisione del brutto momento, tirano dentro il baratro anche Cristiano Ronaldo. È sempre Diario Olé a pubblicare questo pezzo: “¿Mundial sin Messi ni Cristiano?”. Il riferimento è alla situazione del Portogallo, anche i lusitani sono in bilico tra il primo posto e lo spareggio. Come l’Italia, del resto. Russia 2018 è già un Mondiale thrilling, fin dalle qualificazioni.

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