Un commento (non tenerissimo) di Roberto De Ponti: «Sarri vive da quadro in un mondo che da tempo è tondo, il suo atteggiamento pare studiato».
Il commento di Roberto De Ponti
Il Napoli al primo posto in classifica fa rumore, ce ne simo accorti ieri sui giornali. Erano pieni di elogi sperticati, di celebrazioni, di ricostruzioni del come sia nata e si sia evoluta questa squadra. Ma c’è anche lil risvolto della medaglia, la critica verso quelli che sono percepiti come difetti. Roberto De Ponti del Corriere della Sera, se la prende con Sarri e stigmatizza i suoi attacchi al sistema: «Non è mai contento, ogni motivo è buono per lamentarsi. L’orario, il calendario, le convocazioni nelle varie nazionali dei anti campioni che allena».
Quasi come se fosse una strategia: «Verrebbe da pensare che il lamento continuo dell’allenatore del Napoli sia studiato, come lo è scientificamente quello di José Mourinho, una tattica per togliere pressione e attenzioni dai giocatori, ma tra i due esiste una differenza: lo Special One sa adattarsi a ogni situazione, Sarri invece, pur nella sua genialità (o forse proprio per quella), è quadrato in un mondo che da tempo è tondo».
De Ponti capisce e spiega che le rimostranze di Sarri potrebbero riguardare un desiderio di maggior lavoro sul campo. Lo scrive chiaramente, ma scrive anche che il calcio è cambiato e che bisogna pensare come Spiderman: «Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Anche quella di non lamentarsi sempre».