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Bocca: «Un Napoli pratico e filosofico, dimostrazione di potere notevole»

La cronaca di Fabrizio Bocca su Repubblica: «La Roma non ha mai dato l’impressione di poter togliere il joystick al Napoli».

Bocca: «Un Napoli pratico e filosofico, dimostrazione di potere notevole»

La cronaca su Repubblica

Tocca a Fabrizio Bocca scrivere di Roma-Napoli, su Repubblica, ed è una cronaca imbevuta di lodi al gioco e alla forza degli azzurri. Si parla della squadra di Sarri, definendola «un castello difficile da abbattere», oppure di «una dimostrazione di potere notevole».

Il racconto del gioco: «Il Napoli ha mostrato una piacevolissima scioltezza. Ha giocato senza alcuna ansia, libero di testa, psicologicamente sollevato anche dal crollo della Juve, sapendo cioè che col minimo sforzo avrebbe mantenuto la sua posizione di vantaggio. Pratica e reale in classifica, ma anche filosofica sotto il profilo estetico, del piacere dell’esecuzione, del dominio mentale».

Allenamenti

Per Bocca è tutta una questione di preparazione: «Nella trama ormai consolidata del Napoli, si leggono centinaia di allenamenti e decine di partite. Che hanno costruito una fluidità di movimenti che Jorginho, Hamsik, Mertens, Insigne e tutti gli altri potrebbero eseguire anche bendati».

E la percezione, rispetto agli anni scorsi, cambia proprio laddove si riscontravano i maggiori limiti. Ovviamente, in difesa: «Ma lì dove il Napoli sembra danzare meglio è proprio il reparto arretrato. I movimenti di Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam, sono perfettamente coordinati, avanzano e arretrano con lo stesso ritmo di cavalli lipizzani o degli schemi anni 80-90 di Arrigo Sacchi, che di Sarri è il progenitore. Se il trio d’attacco è il biglietto da visita del Napoli (26 gol all’attivo, miglior attacco) rispetto allo scorso anno la difesa del Napoli ha quasi dimezzato i gol presi, allontanando quell’impressione di Napoli sprecone e farfallone».

La Roma

Qualche parola anche sulla squadra di Di Francesco: «La Roma è rimasta avvinghiata nel gioco del Napoli. Di Francesco aveva provato ad adattare la squadra all’avversario, provando uno schema che prevedeva Nainggolan trequartista. Ma Dzeko è rimasto tagliato fuori, finendo per innervosirsi parecchio. Il primo vero, importante tiro verso la porta di Reina è arrivato solo nel secondo tempo con un bel colpo di testa di Fazio. La Roma non ha mai dato l’impressione di poter togliere all’avversario il joystick di una serata troppo importante».

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