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Banti: «Risultati evidenti per il Var, un grande aiuto»

Luca Banti, arbitro internazionale, parla del Var e della ricezione del mezzo da parte della categoria: «Siamo dei grandi innovatori, la tecnologia funziona».

Banti: «Risultati evidenti per il Var, un grande aiuto»

La versione di un arbitro

Un arbitro che parla del Var. Anzi, di più: un arbitro, non un ex arbitro, che parla del Var dopo aver preso parte alla sperimentazione come “cavia” attiva. Luca Banti, intervenuto al Festival del Calcio (a Firenze in questi giorni) e intervistato dal quotidiano fiesole La Nazione, spiega la ricezione dei direttori di gara rispetto al nuovo suppporto: «Io credo che la tecnologia in campo rappresenti un grande successo del club. Tutti hanno recepito positivamente lo sbarco del Var e i primissimi risultati sono già evidenti».

Gli effetti della sperimentazione: «In queste prime partite ci sono state meno proteste in campo. I calciatori sono più corretti, più attenti. Sono stati commessi meno falli, sono diminuiti i cartellini. Chi gioca sa che adesso c’è il Var, ci sono quelle immagini alle quali si può ricorrere e quindi si è recuperata correttezza».

Dormire meglio

Le parole più interessanti del fischietto livornese, internazionale dal 2009, sono quelle rispetto alla nuova condizione dei direttori di gara: «Parlo a livello personale e potrà sembrare una battuta, ma ora dormo qualche ora in più rispetto al passato. Quante volte mi è capitato di andare a letto, di aver capito di aver sbagliato qualcosa, e di non aver dormito… Ora con il Var esiste una margine di correzione prezioso».

Gli scettici

Il giudizio di Banti sui critici del Var: «Normale che ci siano, stiamo vivendo una trasformazione epocale. Per i tifosi, poi, noi sbaglieremo sempre. A noi non sono concesse possibilità di sbagliare, ad altre figure sì».

Un’esperienza col Var: «Rappresenta un aiuto, ma è bene ricordare che poi la decisione è sempre e comunque del direttore di gara. Che ci sono situazioni, quelle ’oggettive’, in cui le immagini non sono utilizzate perché tocca all’arbitro l’unica e ultima parola. Poi, davanti a quello che il regolamento definisce ’chiaro errore’, ed è giusto rileggerne l’interpretazione, scatta il
ricorso al Var».

L’idea del tempo effettivo? «Rispondo così: noi arbitri abbiamo dimostrato di essere aperti a qualsiasi tipo di rivoluzione, di innovazione. Siamo passati dagli auricolari, agli assistenti, fino al Var. Questo credo possa dire tutto». Alla Peppino De Filippo.

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