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Arturi (Gazzetta): «Insigne fa la differenza, va messo a suo agio in Nazionale»

La difesa di Insigne da parte del giornalista della rosea: «È il miglior italiano, non vorrei gli si cucisse addosso un abito alla Messi».

Arturi (Gazzetta): «Insigne fa la differenza, va messo a suo agio in Nazionale»
Insigne in Nazionale (Matteo Ciambelli)

Una riflessione

Si parla di Lorenzo Insigne, nelle lettere alla Gazzetta. Se ne parla in relazione al diverso rendimento tra il Napoli e la Nazionale, ed è Franco Arturi a dire/scrivere la sua. La premessa è che il giornalista della rosea considera Lorenzo come «il miglior giocatore italiano del momento». Quello che «dispone della tecnica creativa da grande esterno, che ora sembra anche più continuo».

L’investitura di Insigne, però, fa effettivamente a cazzotti con un rendimento poco più che mediocre in Nazionale. Da qui, come detto, parte la discussione. Che è tattica, soprattutto tattica: «Non ditemi che con Sarri non deve coprire la fascia – scrive Arturi -: significa vedere molto distrattamente le partite del Napoli. Non vorrei che su questo ragazzo si cucisse un abito alla Messi, il fenomeno che, secondo alcuni, cessa di essere tale quando gioca nell’Argentina. Del resto è un vizietto italiano quello di svilire alcuni grandi interpreti in versione nazionale: Rivera, star assoluta, è il capostipite del genere».

Arturi non ci sta. E fa un paragone col basket per difendere Lorenzo: «Il coach che tende a fidarsi dell’estro individuale dei giocatori viene denominato “player’s coach”. E il neo c.t. azzurro Meo Sacchetti, nel confermare questa sua caratteristica, aggiungeva in una recente intervista televisiva: “Non ho mai visto un allenatore segnare un canestro o rubare una palla”. Poniamo pure che nel calcio sia quasi tutto diverso, ma continuo a pensare che si debba mettere a proprio agio i giocatori, soprattutto quelli che fanno la differenza, piuttosto che tentare di reinventarli o chieder loro salti mortali tattici».

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