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Ranking Uefa, la crisi della middle class tedesca spinge l’Italia sul podio

Tra Champions ed Europa League, i club tedeschi sono in grave difficoltà: il sorpasso dell’Italia nel ranking si è concretizzato nonostante i nostri errori progettuali.

Ranking Uefa, la crisi della middle class tedesca spinge l’Italia sul podio
L'Hoffenheim sconfitto in casa del Ludogorets

Italia terza

Quando ieri abbiamo scritto dell’Italia di nuovo terza nel Ranking Uefa, spiegavamo come quella posizione fosse virtuale, come la 13esima del Napoli. Ecco, è successo che l’Arsenal ha vinto sorpassando di nuovo la squadra di Sarri, ma la Serie A ha conservato il podio nella classifica delle leghe, il cosiddetto Country Ranking. Perché i club della Bundesliga, ieri sera, hanno fatto ein plein. Al contrario. Tre sconfitte su tre, il Colonia battuto dalla Stella Rossa, l’Hertha sconfitto dall’Ostersund e l’Hoffenheim che perde in Bulgaria contro il Ludogorets. Una serata nera per l’Europa League tedesca, dopo le tre sconfitte su tre per i club in Champions. In questo momento, nel Ranking comparato per nazioni, la Bundesliga è 27esima. L’Italia è terza, dietro Premier League inglese e cipriota (questo è ovviamente un altro risultato virtuale, che si modificherà a breve).

In Bundes è avvenuto quello che da anni “rimproveriamo” al campionato italiano: sono arrivate in Europa squadre evidentemente meno “pronte” rispetto alle avversarie dei primi turni, e questo si è avvertito fin dai preliminari estivi. In Champions, l’Hoffenheim è stato eliminato dal Liverpool, mentre il Friburgo ha lasciato l’Europa League per mano del Domzale. Le qualificate di diritto, il Lipsia, il Colonia e l’Hertha Berlino – oltre le due “regine” Bayern e Borussia – hanno esordito male, dimostrandosi prive di quella dimensione europea che invece appartiene a club finiti dietro in classifica (lo Schalke 04 o il Bayer Leverkusen, ad esempio). È il caso dell’Udinese spostato in terra teutonica. E l’Italia gode.

Proiezioni

Sì, perché in questo momento la Serie A è addirittura seconda nel ranking della prossima stagione (in proiezione). Non che i risultati delle nostre squadre siano tanto migliori, Juventus a parte, ma c’è una costanza diversa (e buona) da almeno tre stagioni. Dalla semifinale di Europa League di Napoli e Fiorentina, e poi con i bianconeri prima in semifinale di Europa League e poi due volte all’ultimo atto di Champions. C’è un’inversione di tendenza, che si scontra con il momento negativo dei club della middle class del campionato tedesco. Oltre il Bayern, in semifinale dal 2012 al 2016 e poi eliminato ai quarti nel 2017, i club tedeschi non centrano una semifinale europea dal 2013 (Borussia Dortmund in Champions). In Europa League la semifinale manca addirittura dal 2010, quando l’Amburgo sfiorò l’accesso all’ultimo atto.

La crisi progettuale di Schalke 04 e Bayer Leverkusen e le difficoltà del Wolfsburg hanno trovato rimpiazzi non ancora adatti al grande palcoscenico europeo. Mentre invece le nostre squadre hanno un percorso praticamente netto: due sole sconfitte (Napoli e Juve al primo turno di Champions), due pareggi (Roma e Atalanta) e tante vittorie disseminate tra preliminari e primi match dei gironi. Come dire: piangersi addosso e mistificare i modelli altrui non è sempre una buona pratica. Perché anche gli altri, a volte, commettono errori abbastanza gravi. Il calcio è opinabile, e a godere – almeno in questo momento – siamo proprio noi. Quelli sbagliati. Vedremo come proseguirà questa stagione europea, ma il trend sembra positivo. E permetterebbe all’Italia di blindare per un po’ i quattro posti Champions garantiti dalla riforma.

 

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