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Sole24Ore: «Mbappé al Psg cancella il fair play finanziario (almeno quello che conoscevamo)»

«Gli investimenti e le formule del Psg sfidano apertamente il regolamento Uefa. O si trova il modo di modernizzarlo, oppure che sia Superlega».

Sole24Ore: «Mbappé al Psg cancella il fair play finanziario (almeno quello che conoscevamo)»

Il pezzo a firma di Marco Bellinazzo

Neymar più Mbappé. E Dani Alves, ma quella è una cosa laterale. In tanti si sono chiesti e si chiedono come possano essere compatibili una campagna del genere e il fair play finanziario. Ha provato a raccontarlo Marco Bellinazzo sul Sole24Ore, con un pezzo che spiega l’assoluta impotenza della Uefa nei confronti delle pratiche economiche utilizzate dal Psg per portare a termine le due operazioni.

«Il prestito è un escamotage contrattuale per permettere al bilancio del Psg di assorbire il colpo Mbappè. In pratica nella Ville Lumière, il talento svezzato dal Monaco arriverebbe con un prestito per poi essere formalmente riscattato nel 2018. Cosa può dire o fare la Uefa di fronte a un’operazione così congegnata e così palesemente elusiva dell’attuale regolamento del fair play finanziario? Poco o nulla, preventivamente. Come ha spiegato il presidente Ceferin il Financial fair play agisce a posteriori con una valutazione sui bilanci di stagioni già terminate».

Appuntamento al 2018, anzi al 2020

La situazione, quindi, si dilata nel tempo. E non al 2018, ma addirittura al 2020: «L’analisi completa della Uefa sull’impatto contabile della mirabolante estate del Psg qatariota potrà avvenire non prima dell’autunno 2020, quando cioè saranno esaminati i rendiconti parigini relativi al triennio che comprende le stagioni 2016/17, 2017/18, 2018/19. Nella stagione 2017/18 si scaricherà infatti per la prima volta tutto il peso finanziario dell’affare Neymar (bilancio chiuso al 30 giugno 2018) e in quella successiva – 2018/19 – il costo del cartellino di Mbappé, che appunto sarà acquistato formalmente dopo il 1° luglio 2018 (bilancio chiuso al 30 giugno 2019). I 20 milioni lordi dello stipendio di Mbappé in prestito chiaramente andranno conteggiati subito».

Il costo del lavoro

La sostenibilità economica degli stipendi: «Il costo del lavoro in ingaggi sfiora già i 292 milioni, cui vanno aggiunti ammortamenti per 105 milioni. Il fair play finanziario impone che i salari non erodano più del 70% dei ricavi. Nel 2016 il Psg si è attestato al 54%. I 60 milioni lordi di Neymar e 20 di Mbappè porterebbero questa percentuale, a fatturato invariato nel 2018, al 68,5%». Quindi, siamo dentro. Con un range risicato, ma siamo dentro.

C’è un grosso “ma”: «Il vero problema riguarderebbe piuttosto la tenuta generale dei conti. Il Psg ha chiuso il bilancio 2016 con 10 milioni di utile. Inserire Neymar e Mbappé in organico comporta un aumento dei costi annuali della rosa (ingaggi più ammortamenti) di circa 120 milioni (80 milioni di ingaggi più 44 milioni di ammortamenti) quest’anno, e di circa 160 milioni dalla stagione 2018/19 (quando va conteggiato anche l’ammortamento annuale di 36 milioni sui 180 milioni di cartellino del francese)».

Perché cambia il Fpf

Bellinazzo, dopo, spiega come il club parigino potrà “diluire” gli effetti sul bilancio di queste due grandi operazioni. «Cessioni “eccellenti” potranno portare il fatturato fino a 800 milioni, magari senza  senza l’apporto di aziende o enti del Qatar che tuttora rappresentano i principali interlocutori del Psg (in generale, sponsor e partner commerciali assicurano già 370 milioni di entrate)».

Con queste due operazioni e l’utilizzo della formula dilatoria del “prestito con riscatto”, «la sfida del Psg al Fair Play Finanziario è fin troppo palese. O si trova il modo di modernizzarlo, o tanto vale andare oltre e varare quella Superlega modello Nba che è già nei fatti la realtà sportiva del Vecchio Continente». Quindi, come da titolo: o si pensa a un fair play completamente nuovo, o si cambia la geografia del gioco. Vediamo la Uefa e Ceferin come pensano e penseranno di contenere e gestire il problema.

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