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Il Neymar day, tra conferenza stampa e primo allenamento (ma potrebbe saltare il debutto di oggi)

«Sono qui per ambizione, non per soldi». Neymar parla così dopo lo sbarco a Parigi, il patron del Psg spiega che la clausola è stata pagata dal club.

Il Neymar day, tra conferenza stampa e primo allenamento (ma potrebbe saltare il debutto di oggi)

Parigi al centro del mondo

Il calcio, ieri, abitava soprattutto a Parigi. Neymar è arrivato, accoglienza da capo di stato per lui, oggi potrebbe essere già iun campo. o forse no, questa è la notizia della mattinata: manca un documento per concludere il trasferimento, un piccolo caso burocratico che potrebbe sortire un effetto minimo, il ritardo di una partita sulla tabella di marcia. Oggi si gioca Psg-Amiens, ore 17.15. Poteva essere l’esordio, forse non sarà così.

Poco male, perché ieri abbiamo assistito a una dimostrazione pratica sulla forza dei ciclone Neymar. Intanto, e in testa, gli incassi degli store del Psg nel solo primo giorno con il brasiliano in organico, quindi con il suo nome in vendita su una maglia ufficiale del club: 10 milioni di euro. E poi il delirio di Parigi, piazza non proprio caldissima che si piega alla legge Ney, alla legge di Rio. E diventa subito suddita del nuovo re, che si presenta sorridente e con parole che forse sono vere, forse no, ma cosa importa.

La conferenza stampa

Eccole, le parole di Neymar: «Sono qui per ambizione, non per soldi, volevo una sfida più grande. È stata la decisione più difficile della mia vita, avrei potuto essere altrove a guadagnare di più. Se sono qui è perché ho seguito il mio cuore. Vogliamo non solo la Champions League, vogliamo vincere tutto. Quando mi ritirerò vorrò essere nella storia di questo club, che è speciale, magico. Ci sono tanti giocatori fortissimi, come Verratti. E poi ringrazio Pastore, che mi ha ceduto il 10: è stata una sorpresa bellissima». Lo immaginiamo, il povero Javier, che spontaneamente, senza alcuna indicazione del team marketing del Psg, dice di voler cedere la 10 a Neymar. È andata proprio così, perché rovinare una bella storia con la verità?

Altre parole significative: «Il tweet di Piqué? È stato un momento di divertimento, eravamo liberi. Abbiamo cenato insieme, ha messo la foto: stavamo scherzando. Gli avevo detto: ‘Non metterla’. Non avevo ancora deciso, non sapevo niente, la mia testa era altrove. È un grande amico, voleva scherzare. Spero che sia sempre felice. Io un traditore? Sono triste se qualcuno la pensa così, io non ho mai mancato di rispetto a nessuno, ogni giocatore ha il diritto di voler rimanere o voler andare via. Non siamo dei robot, per me era il momento di partire. Avevo diritto di farlo. Sono sempre stato felice e orgoglioso dei tifosi del Barcellona, sono triste se qualcuno pensa che abbia tradito».

Al-Khelaifi

Ha preso la parola anche il patron del Psg, lo sceicco Al-Khelaifi. Che ha fornito qualche dettaglio discretamente importante sulla trattativa: «Abbiamo preso Neymar solo è il miglior giocatore del mondo. Abbiamo molto rispetto per il Barcellona, non c’entra niente la questione Verratti. Neyymar non è qui per soldi, potrebbe guadagnare di più da altre parti».

Sul Fair Play Finanziario: «Magari oggi Neymar è il più costoso, ma nel giro di due anni verrà superato. Il brand Psg con il brand Neymar si fondono, assieme cresceremo. Per quanto riguarda il FFP siamo del tutto tranquilli, siamo trasparenti. Il mio team mi ha assicurato che siamo nei parametri, siamo in ottime mani. Le possibili sanzioni dell’Uefa? Quello che dicono i media non ci interessa, il trasferimento è assolutamento legale. Inoltre specifichiamo che non è Neymar ad aver pagato la clausola, l’abbiamo pagata noi. Con il solo acquisto di Neymar, il nostro valore è cresciuto di 500 milioni di euro, da uno fno a 1,5 miliardi».

Il campo

Neymar subito in campo per il primo allenamento con Emery e i nuovi compagni, poi la (probabile) doccia fredda per Psg-Amiens. Poco male, ripetiamo: tutto si concluderà presto, Neymar esordirà presto e diventerà il calciatore più pagato della storia. Segnando un confine tra ieri e oggi. Chi sta di là amerà un certo calcio, ma rischia di essere tagliato fuori. Basta vedere questo video per capire che oggi questo sport è diventato un’altra cosa, anche se magari non può piacere proprio a tutti.

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