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L’Equipe sul San Paolo: «Ambiente caldissimo», testimoniano Boghossian e Prunier

Racconto e racconti del San Paolo, di due ex storici (anche se in modo diverso) e di un calciatore che ci ha giocato nel 2014: come presentare Napoli-Nizza,

L’Equipe sul San Paolo: «Ambiente caldissimo», testimoniano Boghossian e Prunier

Stamattina abbiamo già pubblicato un resoconto sugli articoli che L’Equipe ha dedicato al Napoli nel giorno del match con il Nizza. La parte dedicata al San Paolo, leggendola e rileggendola, ci è parsa davvero interessante. Anche perché, in pratica, ci spiega la percezione del Napoli e di Napoli lontano dalla nostra terra. È curioso che lo stadio di Fuorigrotta venga definito “un vulcano, un ambiente caldissimo” e la foto di riferimento sia tratta da una partita con degli ampi spazi vuoti in gradinata. La partita in questione è Napoli-Dnipro, l’affluenza allora non fu grandiosa. Questa sera la situazione sarà anche “peggiore” per il Nizza, dato che al San Paolo è atteso il pubblico delle grandi occasioni.

Nei testi de L’Equipe, ci sono tante testimonianze. C’è quella di Sabatino Abagnale, del Napoli club “Paris San Gennar”, della capitale francese. C’è addirittura quella di Willy Prunier, ex difensore azzurro. La sua è un’esperienza entrata nella storia (per la sua negatività, noblesse oblige) ma raccontata con tanto orgoglio, le mura che tremano, il sostegno incondizionato del pubblico. Scopriamo che oggi è allenatore delle giovanili del Tolone, e ci fa piacere.Ma ci chiediamo anche dove e come abbia visto questo supporto, dato che ha giocato appena tre partite nel Napoli, tra l’altro in una stagione drammatica per i colori azzurri.

Boghossian e Diawara

Altre testimonianze sullo stadio di Fuorigrotta arrivano da Alain Boghossian e Souleymane Diawara. Il primo lo conosciamo, anzi lo ricordiamo con affetto. Tre stagioni al Napoli, prima di diventare campione del Mondo con la Francia, e dopo l’esperienza al Marsiglia. Ecco, per un tifoso del Nizza o per un francese in generale, il pubblico caldo è quello del Velodrome, dell’Om, ma il vecchio Alain spiega che c’è differenza: «La gente di Napoli è assolutamente impressionante».

Diawara ci ha giocato recentemente al San Paolo, era proprio un Napoli-Marsiglia, Champions League 2013/2014. L’ultimo incrocio internazionale del Napoli con un club di Ligue 1. Il suo racconto è breve ma intenso, il percorso dall’hotel allo stadio fino al riscaldamento e alla partita: «Ricordo quando ci vennero a prendere in hotel, scortati dalla polizia, per strada ricevevamo gli insulti dei tifosi avversari. Poi entrammo in campo per qualche minuto di preparazione prima della partita e ci subissarono di fischi, poi l’urlo The Champions al termine dell’inno, un loro marchio di fabbrica. E infine la partita, in un ambiente caldo di quelli che piacciono a me». Quella sera, al San Paolo, non c’era tanta gente. Stasera, Napoli-Nizza sarà giocata di fronte al pienone, al tutto esaurito. Sarà ancora di più.

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